lunedì 19 agosto 2013

In Cerca di un Leader

CL in cerca di un leader e di una nuova identità? 
È iniziata la campagna elettorale, e dove se non alla fiera del Meeting di CL? La domenica del 18 agosto non ha visto la solita folla tra i padiglioni della fiera di Rimini, nonostante almeno quattro di essi fossero occupati per le attività tecniche e di supporto. Anche i ristoranti hanno registrato un calo nella battute di cassa, alcuni meno altri più, ma tutti sperano nella ripresa. Ecco forse è questa la parola che come un mantra tutti ripetono attendendo chissà quali verità da un politico di razza qual è il premier Letta, non Gianni, anche se… Anche noi di Citizen Rimini abbiamo il potente pass giallo STAMPA ed in un men che non si dica le magliette rosse della security guidate dalla massaia di Voghera con auricolare si aprono pronte a chiudersi dopo il nostro passaggio. Mi passano a fianco gli onorevoli riminesi Tiziano Arlotti in un completo color cremino acido poco #Gnassistyle e l’Emma Petitti con pantalone attillato sempre coloro crema e tacchi. Tutti guidati da servizievoli steward fino a ridosso delle primissime file. Gnassi e Vitali erano nel corteo di benvenuto a Letta. Manca l’altra eletta riminese, Giulia Sarti (ma approviamo la sua scelta). Alle 15 nell’auditorium al D5 è fissato l’incontro con il premier del governo dell’inciucio attuale, non scomodiamo parole quali larghe intese o unità nazionale, sebbene sia Letta che Vittadini ci provino a più riprese. Non siamo sulle macerie dell’Italia del 1946 sebbene il gran mogol Vittadini (Fondazione per la Sussidiarietà) continui a citarla anche nella conferenza stampa finale. Quello che non ti aspetti è il discorso di Napolitano a battezzare il Meeting, un video messaggio intriso di solite frasi che dopo un pò mi mandano in black out mentale. Non oso immaginare la reazione del compianto Pertini se avesse assistito a questa scena. Ma a strappare il primo applauso è Formigoni che entra in sala non dall’ingresso autorità a lato, ma dal corridoio centrale, rubando così a Letta (ancora non in sala) la scena. Forse erano tutti dipendenti della regione Lombardia? Chissà. Il Celeste è incredibile, è immortale, è superiore a qualsiasi scandalo. Affiora in me il desiderio di andarmene dopo aver visto il pubblico (non tutto) batter le mani. Apre le danze la professoressa Guarnieri, presidente del Meeting da tempo immemore, con un discorso tipicamente ciellino che tranquillamente potremmo fotocopiare per i precedenti e futuri premier del nostro paese. L’abilità di Comunione e Liberazione è far proprie frasi, parole e figure che nulla hanno a che vedere con il loro mondo ‘chiuso’, e non appena ha citato Pasolini ho come sentito un colpo allo stomaco. Barcollo ma resisto, anche perché la massaia di Voghera, capò della security cerca di capire perché io sia così sotto al palco a fianco dei giornalisti della RAI e fotografi nostrani, ma calmo, fermo e impeccabile nel mio #style, contrariamente ai miei colleghi pronti ad uccidersi per la foto migliore, appuntarsi la frase d’effetto, commentare ed annuire. Io ero lì per ascoltare quello che chiunque poteva già scrivere. Spread a 230 (mica è merito tuo), larghe intese (pur di mantenere saldo il fortino contro Grillo), incontro, sussidiarietà. Queste son le parole chiave che riassumono l’intervento di Letta sul tema Europa alla fiera di Rimini. Vedevo negli occhi dei 5000 presenti all’Auditorium i segni del brivido lungo schiena ogni volta che Letta pronunciava la parola ‘incontro’. Nulla è casuale, e la sfida è diretta al ‘conflittuale’ Renzi. Ah, poi la parola giovani, ridare lavoro e speranza. Ma ai quarantenni che han perso il lavoro chi ci pensa? Letta poi dichiara che gli italiani puniranno chi anteporrà interessi di parte e personali all’uscita dalla crisi…ok, a chi si riferiva? La solita frase ciellina in stile Piddino? Via #Twitter all’ashtag Meeting13 c’è chi fa il live tweet come Stefano Feltri del Fatto Quotidiano, fin troppo moderato. Qualche utente senza peli sulla lingua declassa il Meeting ad una lobby senza scrupoli (è vero), altri cercano il dialogo, la maggior parte però lo critica in modo deciso. Però, sai che forza via tweet, venite in platea a contestare. Avete forse paura di Polizia, Carabinieri, Finanza, Pompieri, Forestale, dei tiratori scelti sul tetto o della capò di Voghera? Ci son più ‘militari’ in fiera che pubblico festante. Insomma, i leader di CL sono al governo, Mario Mauro e Maurizio Lupi (a scortarlo all’ingresso in sala) sono i delfini di un movimento che non si fa scrupoli ad abbracciare oggi Letta, PD moderato, mentre prima baciava sulla guancia come un fratello il premier Silvio Berlusconi, PDL ricordiamolo. Perché siamo qui a perder del tempo? Arrivano poi le domande preconfezionate del popolo giovane und universitario di CL, sulle quali sorvoliamo per manifesta inferiorità (loro). Come può Letta sapere se l’Italia riuscirà ad avere un ruolo chiave in Europa. Ma saranno cose da chiedere ad un non-leader di un non-governo in un non-paese? Son giovani, prima o poi andranno a lavorare ed usciranno dalla campana di vetro. Osserviamo poi Lupi correre verso lo studio Sky, per la solita intervista preconfezionata. Insomma, alla fine tutto prevedibile, nessun clamore, i soliti applausi a comando a chiunque fosse salito su quel palco.
 @Temposprecato
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