mercoledì 21 agosto 2013

Servizio Sanitario

ll Servizio Sanitario dovrebbe perseguire logiche diverse da quelle di un’attività economica, pur dovendo ricercare una certa sostenibilità nei bilanci e ricercare un contenimento della spesa, dovrebbe porre al centro della propria azione la salute del cittadino e la sua assistenza e non le sole ragioni economiche. Il riordino del servizio sanitario e i ragionamenti che si stanno facendo sulla cosiddetta “Area Vasta” sembrano tesi a supportare il rafforzamento dei grandi ospedali a scapito dei piccoli mentre vorremmo che la Regione riflettesse sull’importanza dei piccoli ospedali, presidi che sarebbero da valorizzare e non da smantellare. Un Sistema Sanitario basato solo su grandi ospedali non può essere il modello al quale ispirarsi, per molte zone raggiungere l’ospedale con la viabilità attuale è un’operazione piuttosto ardua, se è vero che per le emergenze c’è anche l’elisoccorso che può bypassare questo problema è anche vero che in diverse occasioni legate alle condizioni meteo questi sono inutilizzabili. Certamente per operazioni di una certa importanza e ad alto rischio riteniamo comprensibile che queste vengano fatte esclusivamente in grandi strutture dotate di rianimazione e di tutte le attrezzature che possano rivelarsi necessarie in caso di complicazioni, ma per le operazioni di piccolo e medio rischio il piccolo ospedale può ben assolvere la sua funzione, oltretutto attribuendogli una specializzazione per la quale possa essere un’eccellenza questa può favorire la sua sostenibilità. Quando c’è di mezzo la salute non contano le distanze, si è disposti a fare qualsiasi sacrificio, ovviamente dev’essere commisurato all’entità del problema, per una questione vitale si è disposti ad andare anche all’estero, ma per un piccolo intervento perché fare decine e decine di chilometri? Pensiamo anche ai famigliari che devono organizzarsi per poter assistere e vegliare un proprio caro, costrette ad organizzare “trasferte” estenuanti, pensiamo a quelle fasce di popolazione più debole come gli anziani che magari non sono automuniti e non hanno nemmeno un adeguato sistema di collegamento pubblico, quanto pesa loro questa distanza? Non vorremmo usare termini a sproposito ma parlare di KM 0 anche per la sanità sarebbe così scandaloso? 
 Loris Dall’Acqua Sandro Polidori
 Valmarecchia Battle Group