sabato 31 agosto 2013

Da Bossi a Grillo

Le affrante perpetue piddine non sanno più cosa inventare per mascherare la tragica situazione nella quale versa il partito delle badanti. E' arrivato il dialogo tra Lega Nord e Movimento Cinque Stelle, non un semplice approccio ma un patto per le europee, lo rivela il Corriere della Sera e della... moglie di NipoteLetta. In Via Bellerio sede dello storico e disgraziato cerchio magico stanno preparando il nuovo corso leghista. L'asse con il Berlusca è improponibile, ormai è con un piede nella fossa del Porcellum, sembra che abbiano visto il MoVimento come soggetto interessante per non sparire. I tanti governanti e governatori eletti nel nord per merito del pidielle non ci sentono dall'orecchio e dalla diaria, ma la proposta ha fatto immediati proseliti. Arriveranno le smentite. E' indubbio che la nascita della Lega aveva contenuti e temi non distanti da quelli proposti dal grillismo, ma alcuni ne facevano una forza tipicamente nordista, poi il cerchio ha compiuto l'atto politico più masochista mai avvenuto. Il dialogo tra i due movimenti di Roberto Maroni e Beppe Grillo va avanti da diversi mesi. C’è chi come Gianluca Pini, vicecapogruppo alla Camera, da tempo discute con alcuni deputati grillini. È il più accreditato, anche perché dà spesso consigli sulle regole parlamentari. E in questi mesi ha trovato diversi interlocutori come Luigi Di Maio, Giuseppe D’Ambrosio, Francesca Businarolo, Manlio Di Stefano, Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia. E gli argomenti su cui discutere sono diversi, dalla riforma della giustizia, ai costi della pubblica amministrazione, federalismo fiscale, costi standard e senato federale. La Lega cerca una nuova identità, tra le baruffe agostane di Flavio Tosi e Bossi. Fava, maroniano di ferro e barbaro sognante proprio come Pini, in un'intervista all'Adnkronos, a rivelare nero su bianco la disaffezione dal Popolo della Libertà di Berlusconi. Maroni, intanto, continua a restare in silenzio, cosa che sa fare molto bene. Si dice che non sia molto contento della fase politica attuale e che osservi da lontano la situazione con una certa preoccupazione. Uno spostamento dal Pdl a M5s creerebbe non pochi problemi alla giunta lombarda, come a quelle di Piemonte e Veneto. Tutti argomenti che trovano lo spazio di un articolo, poi arriva il fanculo di Grillo e la minaccia di rimanere.... di Casaleggio.