martedì 27 agosto 2013

Giovedì di Guerra

Il sito dell’Osservatore Italiano/Rimini Politica è stato per anni una fonte non indifferente di notizie ed analisi. Anche di politica estera, per mano del solito Cancelliere che, in queste cose, ci sguazza ancora oggi. Leggere i suoi articoli dell’estate 2011 primavera 2012 fa una certa impressione perché sarebbero facilissimi oggi, ma ben poco “pensabili” allora se non da una mente molto (troppo?) raffinata. Fra i tanti, una trentina, ne abbiamo scelti tre che vanno letti nella precisa successione indicata (che non è quella cronologica...). Perché? E’ semplice: i primi due offrono lo scenario che si verificherà nelle prossime due/tre settimane. Ovviamente nel Medio Oriente. Il terzo è più inquietante. Si capisce subito che il suo orizzonte temporale era già allora proiettato nel tempo (alcuni anni...) e che le altre analisi erano i “pezzi” di un mosaico molto più complicato e cupo i cui esiti vedremo alla fine di questo decennio. Se così sarà ci sarà di che preoccuparsi davvero. Per coloro che (non sappiamo quanti) intendono approfondire ricordiamo che gli articoli della rivista on line (sei anni: 2007/2012) sono “impacchettati” nel sito www.anteprima.net. Come dicevamo gli articoli che proponiamo vanno letti nella precisa successione da noi scelta e cioè: 1) 9/8/2011 “Si avvicina Armageddon” 2) 29/5/2012 “Un bel diversivo? Una guerretta? Anzi, magari una guerrona!!. 3) 9/2/2012 “Il Cancelliere: vi spiego un po’ meglio la prossima guerra”.

Si avvicina Armageddon
Molti commentatori sono stupiti dal crollo delle borse mondiali degli ultimi giorni. Tale crollo viene spiegato, alternativamente o cumulativamente, con due motivi: il declassamento del debito americano e i segnali di una nuova ripresa recessiva di forte entità. Tali spiegazioni non sono da sole sufficienti. Forse si capirebbe qualcosa di più se si andasse a guardare un po' meglio a quello che sta succedendo in una delle zone chiave del mondo: il Medio Oriente. Da un paio di mesi, la Siria, alleata dell'Iran, è squassata da una serie di rivolte di cui stanno in questi giorni emergendo gli sponsor: gli stati sunniti del golfo, prima fra tutti L'Arabia Saudita. L'ultimatum che quest'ultima ha recapitato ieri alla Siria, è un ultimatum che, per molti versi, ricorda quello dell'Austria-Ungheria nell'estate del 1914 verso la Serbia. Era il 23 luglio di 97 anni fa. E come al tempo l'Austria-Ungheria aveva alle spalle la Germania, così oggi l'Arabia Saudita ha alle spalle Stati Uniti e Israele. Allo stesso modo dietro alla piccola Siria, sta il grande Iran che Stati Uniti e Israele sono decisi ad abbattere, cercando però, per ovvi motivi, di evitare un intervento diretto. L'Arabia Saudita, così, dovrà condurre per procura questa guerra ma, avvenendo essa, in uno dei punti più pericolosi del mondo, è chiaro che stati e borse sono terrorizzati. Anche perchè l'esperienza di un secolo fa, dimostra (e così tante altre minori avventure belliche presenti e del recente passato) che le guerre, quando iniziano, sono sempre facili e prevedibili, (oltrechè ovviamente "giuste"!) ma poi, i fatti si incaricano di smentire le previsioni. In ogni caso nel Medio Oriente, nei prossimi giorni e settimane, assisteremo alle prove di quell'Armageddon di cui ormai da anni, certa stampa americana,(e non solo americana), parla apertamente. Per noi Europei, sull'orlo del default, il ruolo di impauriti spettatori. 
EB

P.S.
Il Cancelliere prevedeva già il 9 agosto 2011 la guerra annunciata oggi dalla CNN. Le guerre del terzo millennio hanno il Promo come i film di De Laurentis.