martedì 20 agosto 2013

Si Squagliarellano

Nelle sale della Fiera affittate come sempre gratuitamente, fra le tante chiacchiere in attesa di andare a cena nel Ristorante Sindacale, l'unico che ha subito un pauroso aumento di ricavi, fra le tante ipotesi che girano, ne abbiamo registrata una che non ci ha rivelato Bertino, lo giuro. Intanto il nostro Snowden, l'ultimo infiltrato nel pidi ci ha raccontato che i DueGemelli per Renzi, non se la passano bene nella Street Parade di Matteo. Molti adepti del Toscano, quelli della prima ora, si ricordano la furiosa omelia congiunta contro il renzismo dilagante in occasione della visita a Rimini del sindaco di Firenze, in difesa del loro antico bersanesimo. Se il Cavaliere cade sulle note quirinalizie, un minuto dopo i ministri del Pdl annunciano le dimissioni. Il rischio non è di andare alle elezioni, per le quali ci vorrebbe una caduta più alta, ma è il segnale per un nuovo Governo Letta. I ciellini sono timorati di Dio e molto di più di Francesco, non fanno gesti volgari e scaramantici. Qualcuno ha intuito che l'aria della Sardegna ha fatto bene a Beppe, non si presteranno a nessuna collaborazione che non sia con Bersani giusto per premiarlo dopo il tanto lavoro inutile, rimane la certezza che non hanno nessuna voglia di rinunciare alle diarie pur dimezzate. Gli informatori del Cavaliere quelli che gli avevano riferito di una assoluzione certa in..Cassazione, gli hanno assicurato che in questo momento le elezioni non sarebbero in cima neanche ai pensieri di Grillo e... Casaleggio. Insomma, adesso Berlusconi ha un'altra paura. La paura di un'aria nuova, dalla quale potrebbe venir fuori, un governo nuovo. Non quello tutto politico rivoluzionario con una maggioranza composta dal M5Stelle e la parte migliore del centrosinistra, ma un...DueLettaBis. L'ex bersaniana Alessandra Moretti, che sta per firmare la mozione pro governo Letta che Francesco Boccia, sedicesima corrente, presenterà al congresso, l'ha detto chiaro e tondo di fronte alle telecamere di Rainews24. Se il Pdl dovesse abbandonare, credo che Letta potrebbe essere incaricato nuovamente a verificare una nuova maggioranza che non escludo possa essere formata. Le condizioni rimandano a quella strana profezia in cui s'è cimentato ieri l'altro il suo compagno di partito Felice Casson: se Berlusconi rompe, un gruppetto più o meno grande di suoi senatori potrebbe smarcarsi. Non dovevano scapozzare i grillini? Dopo pochi mesi tocca al pidielle, mentre per il pidi non c'è bisogno, le quindici correnti, fino ad ieri, testimoniano la grande solidità interna. Conti che non hanno nulla a che fare con il voto della Giunta per le elezioni, visto che la maggioranza che voterà a favore della decadenza di Berlusconi è granitica e inscalfibile. In fondo, se Berlusconi staccasse la spina, basterebbero una ventina di senatori per far nascere un nuovo esecutivo con lo stesso premier uscente. Provare a chiedere cosa ne pensa Bertino?