venerdì 9 agosto 2013

Tra Rimini e..Riccione

Spesso nei nostri articoli ci occupiamo di Riccione parametrandola a Rimini. In questa confusione politica ed economica ci dimentichiamo che tra pochi mesi si concludono i cinque anni di mandato a Pironi. Le variabili sul dopo potrebbero essere molte. La Prima, più importante, si chiama Trc. Il Pd è costretto ad una scelta, per quel miscuglio malriuscito decidere è la cosa peggiore. Sarebbe un regalo enorme mandarli a votare con Pironi che in campagna elettorale si vanta di un autobus al posto del milionario Metro sventracase e nel contempo una Agenzia della Mobilità che va avanti con i lavori a Rimini. Va da se, che una volta passate le elezioni, anche a Riccione darebbero l'avvio ai cantieri. Sempre nel rapporto tra le due città, ci sono altre questioni da non sottovalutare, partendo da una Perla che vuole prendere sempre più distanza dal Comune di Gnassi, un peso affondante per ogni paragone o statistica. Anche in questo caso vale la pena di approfondire la questione, se sostieni questa tesi, significa automaticamente che Rimini è stata gestita malissimo. I segnali riccionesi di una insofferenza ormai palese contro l'amministrazione riminese, vanno dalle mal sopportate feste sindacali, all'idea in generale di fare da soli, anche perché, come abbiamo già anticipato in un'articolo specifico, presto si aprirà il problema della difesa della spiaggia sempre più erosa. Un quadro di rapporti contingenti che non mancheranno di innescare altri motivi di dissidio, dall'inceneritore, al sistema ospedaliero fortemente condizionato dal raddoppio dell'ospedale di Tonini. Una partita che si fa ancora più pesante nell'evoluzione istituzionale: da una parte il NormalePironi dopo la rielezione inizierà a pensare ad altro, dall'altra Gnassi che sembra stia sfogliando sul Grattacielo la margherita del cosa andrò a fare dal momento che mi hanno conosciuto. Quasi tutti. Qualcuno parla perfino di..Strasburgo. Per lui, ammettendo e concedendo subito che non avrà incidenti di percorso, nemmeno con un Esposito locale, un secondo mandato sarebbe un grandissimo regalo al MoVimento. Camporesi non iniziare a sboronare, vincere contro un disegnatore di giallo non è battere Van Gogh.