lunedì 12 agosto 2013

Pochi Giornali

Gabriello Mancini, ex Presidente della Fondazione del Monte dei Paschi ha spiegato ai magistrati titolari dell'inchiesta più silenziosa d'Italia, che la sua nomina fu decisa su proposta di Alberto Monaci, ex Margherita e ora nelle fila del Pd. In una riunione a Roma, partecipò anche Rutelli. Per i consiglieri Querci e Pisaneschi ci fu l'assenso di Letta e Berlusconi. La mia nomina, come quella dell'avvocato Mussari alla guida della banca, fu decisa dai maggiorenti della politica locale e regionale e condivisa dai vertici della politica nazionale. Alberto Monaci, nel 2006 Margherita ora Pd, attuale presidente del Consiglio regionale della Toscana, gli riferì che era stato trovato un accordo con i Ds. Secondo quanto riferisce, alle riunioni, a Siena, partecipavano l'onorevole Franco Ceccuzzi, il segretario provinciale della Margherita, Graziano Battisti, il sindaco e il presidente della Provincia di Siena". A Roma, poi, vi fu un'altra riunione con l'onorevole Francesco Rutelli, alla quale partecipai io e alla quale erano presenti l'onorevole Alberto Monaci, l'onorevole Antonello Giacomelli e Battisti. Il via libera arrivò da Rutelli, al quale venne prospettato l'accordo raggiunto e lui diede il suo assenso. Davanti ai pm Mancini spiega poi che l'onorevole Ceccuzzi mi riferì che anche per i Ds vi fu un assenso a livello nazionale e che poi, lo stesso Mussari, mi confermò di avere il sostegno del partito a livello nazionale. Non capiamo la differenza comportamentale e giudiziaria a seconda delle latitudini, siamo convinti che Su nel Nord sarebbe scoppiato un bel casino se la Banca fosse Mediolanumata. L'ex Presidente della Fondazione continua, tirando in ballo perfino Letta&Berlusconi, completando un quadro che appare verosimile per un qualsiasi modesto praticante della politica italiana e dei rapporti con le Banche/Fondazioni. Vi risparmiamo poi gli intrecci telefonici e colloquiali con i soliti imprenditori Caltaricconi. La Banca era un oggetto in mano alla Fondazione che aveva sedici rappresentati politici perfettamente distribuiti secondo le proporzioni delle forze vigenti in Toscana. Punto. Non abbiamo davvero smanie giustizialiste conosciamo gli effetti e gli errori della giustizia, però neanche eccedere sull'altro versante. Possibile che una sentenza giusta ed inapellabile venga subito declassata dall'incontinenza verbale associata a protagonismo di un vecchio magistrato? Che viene indagato dai suoi colleghi? A me sembra uno Ius Soli inaccettabile. Nessuno si ribella, tanto meno il partito più in ostaggio della magistratura che viene definita amica. Abbiamo bisogno di una riforma elettorale, ma quella della giustizia a me sembra dal punto di vista delle garanzie civili la più urgente. Quando la sentenza su Berlusconi avrà i suoi effetti, ammettendo che li abbia, forse si potrà iniziare un discorso degno di un paese civile. Non mi sembra che il MoVimento abbia capito bene di cosa si stia parlando, i partiti dell'inciucio invece lo sanno da sempre, per opposte ragioni a loro va bene così.