Mah che dire: c'è un po' di tutto e di più in queste cordate per la gestione
dello scalo intitolato al Maestro. Ci manca solo quello ne voglia fare un
immenso campo di patate, perchè il terreno lì è adatto alla coltivazione del
tubero, per la vigna non va bene, ci vuole il poggio. "dai amici" dei servizi
segreti a quelli che vogliono trasportarci la frutta ai trafficanti di armi,
tutti tranne chi ne voglia fare uno scalo normale nel distretto turistico più
importante d'Italia, come numeri, facendo riferimento all'intera costa
romagnola. Davvero c'è da mangiarsi i m. aver avuto uno dei primi aeroporti
italiani, averlo fatto fallire, e primi in Europa e credo unici al mondo a fare
un bando di gestione, ossia un salto nel buio "ci faccio un campo da golf!".
Grosse responsabilità della Provincia, grossi pataca i riminesi e l'economia
del territorio che ancora crede alle favola del miliardario russo pieno di
rubli da investire quando anche i sassi sanno che gli aeroporti non sono un
buon business come ben sa chi si occupa di finanza come il Curatore Dottor
Santini e che nessuno che non abbia altri scopi o non sia un perfetto pirla se
li prende: il territorio che se ne serve che serve e che ne beneficia lo
dovrebbe gestire, e con giudizio!
Nemo Pascale, Rimini