mercoledì 16 luglio 2014

Disastro riminese

Neanche a farlo apposta, il giorno dopo l’articolo del Sole 24 Ore e del nostro di stamattina intitolato: Il duro “principio di realtà”, il Carlino locale dedica un’intera pagina all’impresa edile “Forlani” che dopo sessant’anni chiude i battenti per sempre. L’articolo contiene molte accuse del titolare al Comune di Rimini, reo, a suo dire, di non aver concesso sufficienti e adeguate concessioni edilizie. Il discorso ci interessa poco. Anche perché, a occhio e croce, ci sembrerebbe il contrario. Se oggi a Rimini e Provincia esistono migliaia o forse più di immobili invenduti è segno che si è ecceduto in larghezza nel concedere di edificare dove e quando si pareva piuttosto che il contrario. Tanto è vero che oggi esiste uno stock di invenduto che, a essere ottimisti, ci vorranno decenni a smaltire. Quel che interessa comunque è che l’articolo sull’impresa Forlani non fa che confermare indirettamente quanto si diceva stamattina. Il dramma, quello vero, si scaricherà totalmente sul sistema bancario che, per quanto ne sappiamo sta in piedi ancora con i valori di garanzia di questa montagna di immobili invenduta e invendibile. Quando qualcuno guarderà finalmente a questo aspetto degli asset finanziari sarà ormai troppo tardi.
 Woland.

P.S.
Alla Novarese non guarda nessuno?