lunedì 21 luglio 2014

Un Regime

Parto da un articolo domenicale fra i tanti disperatamente uguali delle fotocopie locali. Nella cronaca della Fatal Riccione, un giornalista del Corriere Pidi, si cimentava nell'esame del Bilancio. Cosa mai avvenuta quando i garanti rispondevano ai nomi di Imola, Masini e Pironi. Nella composizione, come sempre obiettiva, 3/4 dello spazio veniva lasciato alle ragioni (?) del Pd cacciato all'opposizione, nonostante le markette giornalistiche, il resto per critiche generiche. Su quello che afferma la " maggioranza" della Tosi, neanche un debole cenno. Si è messa in testa di fermare un Mose su pista protetta. Ha già concesso e spinto alle dimissioni qualche personaggino del Comune che contava. Sarebbe da tributarle una standing ovation se fosse di..Rimini. Del M5S riccionese non voglio parlare, faccio come loro. Dal titolo, la maggioranza, a poche settimane dal voto, era naturalmente..spaccata. Però Ubaldi continua a spillare birre. La cosa più bella di una domenica consegnata alle ricerche del missile di Ustica regalato ai russi, è la rivolta di Gnassi contro la Regione. Devo dire che non trovando da tempo argomenti degni di un sorriso, la lettura mi ha provocato una leggerissima erezione di ilarità. La potrei chiudere usando un epiteto inflazionato o invitandolo a vergognarsi. La sua conversione, non prima ne unica, ma penultima di una serie caratterizzante i suoi primi venti anni di comparsa della politica riminese, è avvenuta nell'ultimo minuto utile per accasarsi al renzismo da bicicletta. L'uscita di scena traumatica di Errani gli permette di fare del bullismo senza controparte. Voglio sfidare i suoi dieci ghost writer, in primis il grandissimo Fabrizio Bronzetti (tenetelo stretto), alla ricerca di una frase, periodo o perfino un articolo, con significato comprensibile, nel quale il nostro Taglianastri in evidente difficoltà a reperire opere da inaugurare, nei dieci anni trascorsi come consigliere regionale al servizio di Vasco o assessore provinciale o peggio, segretario federale, abbia provato ad assumere una timida posizione superiore ai classici gradi supini. Del resto è tipico dei regimi posizionarsi sempre con il comandante. Finisco con il "caso" Novarese. Sembra un copione surreale. A Rimini la verità è come nei film di Kurosawa. Se la convenzione con Coop7 doveva concludersi nel 2009, poco, quasi nulla è stato fatto. Non era una capanna in zona agricola od un trenino di campagna che infastidiva le proprietà sindacali. Ma un preservativo calato sulla Colonia, fermo da dieci anni. La stessa cosa andrebbe fatta per tutti i casi analoghi: murri, campi da calcio ghigi, parcheggi flori/scarpetti. Sarebbe poi arrivato il momento di scoprire le carte di Hera. Sono stati assegnati lavori senza alcuna gara, per oltre 200 milioni, senza alcun riferimento logico od obiettivi fissati. Per dare un'ordine di grandezza ed una paragone comprensibile, ricordo per gli smemorati della laguna riminese che a Venezia hanno nominato con urgenza un quinto Commissario, stessa cosa per l'Expò per lavori di importi inferiori ai..150 milioni. Anche noi abbiamo ormai la..merda alta.