martedì 29 luglio 2014

Il Cancelliere: delle risposte dovute

Come sempre, ormai da anni, gli articoli del Cancelliere, non passano inosservati. Tra i nostri lettori, oltre a molti apprezzamenti, abbiamo avuto varie critiche che giriamo all’autore per una breve risposta. Eccola:
Caro Lugaresi rispondo volentieri alle osservazioni critiche fatte al mio articolo di ieri intitolato: “ore fatali”. Fondamentalmente la critica è una e può riassumersi in due parole un sostantivo e un aggettivo: “eccessivo pessimismo”. Sarei lieto, come spesso mi accade di dire, di sbagliarmi e dar ragione ai miei critici. Ma non credo che possa accadere facilmente. Che la crisi Occidente vs Russia sia una crisi gravissima e che si protrarrà nel tempo è confermato da alcuni fatti accaduti proprio oggi: 1) la cosiddetta sentenza “Yukos”. Essa mette la Russia in una posizione imbarazzante nei confronti dell’oligarca Khodorkovsky che, non a caso, è l’elemento sul quale giocheranno gli Stati Uniti per l’imminente tentativo di rivoluzione arancione. Non è forse quel che si dice un cavallo di razza ma, a piede libero, e con fondi illimitati, potrebbe giocare la sua partita. E’ ebreo come quasi tutti gli oligarchi ucraini e la sentenza Yukos ne fa un martire del “Nerone Putin”. 2) I miei critici non devono poi sottovalutare la feroce determinazione dei paesi anglosassoni a demolire l’antagonista. Lo provano l’assoluta obbedienza con la quale Gran Bretagna, Canada e Australia seguono gli ordini degli Stati Uniti. Gli altri attori (Germania compresa) contano poco. L’Italia zero. Questa affermazione la faccio con sicurezza conoscendo un po’ gli anglosassoni “rinforzati” da idee provenienti dal Sionismo più estremo e militante. E’ un fenomeno sottovalutato perché fino a qualche decennio fa inesistente e poco influente. Oggi è fondamentale. 3) La prova di quello che affermo è data dalla prossima approvazione, da parte del Congresso americano, della legge che attribuisce all’Ucraina lo status di “alleato principale” degli U.S.A. Non è una sottigliezza: essa permetterà agli Stati Uniti di intervenire militarmente e direttamente in Ucraina. Senza passare attraverso le strutture dell’Alleanza (NATO). Il motivo è semplice: se gli ucraini da soli hanno enormi difficoltà nel sud-est figuriamoci dovessero attaccare la Crimea. Occorrerà quindi l’intervento degli Stati Uniti. E’ bene saperlo e valutarne le conseguenze. 4) Infine non è da sottovalutare l’effetto moltiplicatorio della campagna di guerra propagandistica aperta negli ultimi mesi. Essa rischia di andare addirittura oltre le intenzioni dei promotori. O comunque di sfuggire loro di mano. Dopo aver detto per mesi che i russi sono dei “cannibali”, sarebbe possibile tornare indietro? Assolutamente no... . E’ lo stesso meccanismo che porta l’opinione pubblica israeliana ad essere più oltranzista del proprio, pur estremista, governo. Oggi, riferiscono i media israeliani, che l’86% degli abitanti di Israele vorrebbe lo sterminio (esatto: sterminio puro e semplice...) dei palestinesi. Percentuale che probabilmente lo stesso Netanyahu non si sarebbe immaginato e che, in qualche modo, lo condiziona nelle sue scelte sempre più oltranziste. Ecco un interessante esempio di rapporto distorto causa/effetto derivante dalla propaganda. Ecco perché concludo dicendo che mi convincono più le tesi dei “pessimisti” (Dugin, in primis) che degli “ottimisti” per quanto preparati e dotti. Sperando naturalmente di sbagliarmi! Con stima. 
 Il Cancelliere.