martedì 15 luglio 2014

Invasione di campo..piccola

Chissà se mi è concessa una piccola invasione di campo per permettermi il lusso di invitare il Pd di Rimini a liberarsi dei suoi momios e dei vecchi scheletri della politica che lo inchiodano come un relitto alla scogliera della inadeguatezza. Un problema , questo, che si affaccia, periodicamente, alle cronache ma che non viene mai posto nella sua drammaticità. Il Pd è il partito del Capo del governo, il partito egemone del territorio, la sfinge e il molosso a difesa della continuità amministrativa ma che, pur nel suo tentacolare appiattimento, non può non vedere che il modo in cui viene amministrata la città, da un sindaco che si è presentato come fautore di un nuovo corso, può procuragli, in vista delle prossime elezioni regionali, un danno incredibile. Rimini è al tempo stessa mal amministrata e non amministrata. Basta uno sguardo anche superficiale, un giro in moto, una colazione la mattina, o un rientro in albergo la sera. Basta davvero poco. Così anche il più disattento dei riminesi si accorge che mentre il loro sindaco si vanta di aver fatto il record di presenze per la Notte Rosa o il Molo Street Parade, il resto della città va a rotoli ed economicamente, e non lo dicono solo le statistiche, la sofferenza è diventata endemica, le partecipate sono buchi senza fondo, il fallimento dell’ aeroporto Fellini è diventato “un caso Italiano”. Ho sempre pensato che per far bene il sindaco servono tre cose: devi aver voglia e saper lavorare, devi capire le cose e soprattutto i tuoi concittadini, devi amare a dismisura la città che ti vede alla guida. Chi oggi governa Rimini non dà l'idea di corrispondere ad alcuno di questi requisiti. Rimini sembra una città predisposta a un imminente degrado, soffocata da incuria, traffico, scontento e abusi vari. Questa Rimini non aiuta l'immagine del Pd che è il partito del sindaco, a pochi mesi da una Elezione Regionale che arriva non certo in un clima di serenità nel Pd dell’Emilia Romagna, già in forte attrito interno nel cammino verso la scelta del Candidato. Capisco che il Pd bacchetti il sindaco di Riccione che lo ha reso un Re Nudo. Capisco meno che si impicchi alla corda del TRC . Ma che lasci andare, la città alla rovina, mi pare un vero suicidio politico. Forse è ora che il Pd riminese metta da parte la sua vecchia nomenklatura. Erano piccoli e già facevano danni. E soprattutto provi a dare un segno di discontinuità, chiedendo al “giovane” sindaco di farsi da parte, senza preoccuparsi di dargli un premio di consolazione. Ha già fallito, e anche a Friburgo chi fallisce riempie gli scatoloni e a va a casa.
alberto nardelli