giovedì 17 luglio 2014

L' Altra Storia del Trc

Mi chiama un vecchio compagno di Bellariva e per dimostrare la distanza tra il vecchio ed il nuovo modo di..fare politica ha usato il telefono fisso, sconosciuto nel mondo del web. L'età mescolata all'incazzatura di tutti gli italiani non pagati dalla politica, lo porta ad avercela anche con me, per lui sono quello di prima. Non gli ho ricordato che da più di dieci anni non entro da..protagonista in un Consiglio Comunale e le poche volte che l'ho fatto come spettatore ho provato un misto di rabbia e di vergogna che però prevaleva nel menù. Sono "politicamente" in pensione ho provato a  dire. Si è incazzato di più, per i comunisti non esiste una fine così ingloriosa. Il problema era il Trc. Mi ha raccontato che dal mese di settembre (scorso) è barricato in casa per i lavori infiniti in corrispondenza della via Manin/Santa Teresa. Da un anno i residenti sono costretti a deviazioni assurde. Da mesi telefona a tutti, ingegneri e nipoti. Per loro l'opera buffa doveva terminare a maggio (passato). Nessuno dei 43 dipendenti + avvocati + dirigenti gli ha dato una risposta precisa. Sembra che la colpa sia dei disturbatori dei lavori. Qualcuno attraverso la rete, con la scusa incredibile che è un assessore, vuole perfino chiamare un capo cantiere. Non si fa così, l'Ing Dalprato, per quel poco che percepisce, sta facendo l'impossibile per proseguire la Tav riminese, anche i minuti sono importanti. Un autentico scaricabarile su pista protetta. Un operaio (sembra) gli abbia detto, impietosito, che il sottovia verrà riaperto nel maggio del prossimo anno. Le ultime parole sono state belle: mi ha chiesto nel vecchio e sperimentato stile, di fare un giro in loco per scoprire che hanno la licenza di... uccidere. Mi segnala altri quattro casi specifici, riguardanti la zona dove abita: demolizione del ponte pedonale, senza previsione di sostituzione, sulla via Firenze/Settembrini, con eliminazione delle scale che univano le vie Giacometti e Trilussa con la Via Firenze, eseguito con tamponature in c.a. da brividi, demolizione della strada pedonale che univa la via Ferrara con la via Pesaro, senza una ragione logica. Sono state tolte pavimentazioni, fioriere ed illuminazione. La cosa più vergognosa è stata realizzata in via Siracusa, con una sottostazione tecnologica buttata lì, senza alcun criterio. Sarebbe bastato un minimo di programmazione per inserirla nel contesto dell'opera e magari usare il tetto come piazzola d'arrivo della costruenda stazione. Ho voluto riferire questi particolari per arrivare alle domande finali: quante "Bellariva" ci sono sul tragitto del Trc e quale struttura comunale controlla l'esecuzione dei lavori dell'Agenzia della Mobilità? La fretta non permette attenzione al resto. Tra i pochi e citabili meriti di questa opera, diventata figlia illegittima di padri consapevoli, erano sbandierate importanti riqualificazioni e ricuciture con i territori circostanti. Opere di urbanizzazione con servizi, che dovevano arrivare con le inevitabili varianti di casa riminese. Se qualche quotidiano locale vuole riprendere l'articolo dopo una dovuta ricognizione non chiedo copyright o compensi di 7 euro come da contratto locale. Sarebbe arrivato il momento di scrivere l'Altra Storia del Trc. Non completarlo per paura.