sabato 19 luglio 2014

Nel Nome di Gelli

La Boldrini fà di tutto per essere detestata da tutti. A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non c'entra niente con il resto dell'articolo, mi piaceva, avevo paura di dimenticarlo. La presunta riforma del Senato ed il pacchetto delle riforme costituzionali ha fatto riecheggiare a tanti osservatori irregimentati il nome di..Gelli. Una riduzione evidente degli spazi di democrazia partecipativa, un pasticcio di rara natura, un senato dei nominati, non era quello che il Venerabile aveva sognato e brigato per realizzare? Non mi accodo agli appelli a N..,per me è rimasto quello che non ha voluto fare il segretario del Pci per consegnarlo nelle mani di sciagura Occhetto. Trentaquattro anni dopo si realizza il Piano di Gelli attraverso il Patto del Nazareno di Renzi e Berlusconi? Una lettura forte ma molto realistica se non cambia l'impostazione. Chi riconcederebbe il 40,8 dopo questa lezione di venerabile democrazia? Credo che le ragioni dell'incontro con il M5S risiedano anche nella percezione che il vento in poppa è diventato pericolosa bolina, prima di trasformarsi in devastante garbino. Il testo di riforma costituzionale che verrà esaminato da lunedì nell'Aula del Senato appare anche a non esperti un pasticcio di rara fattura, frutto di approssimazioni, incompetenza, esercitazioni muscolari, superficialità ed interessi personali di ciascuno dei protagonisti, nessuno escluso. Sarebbe bastato eliminare il bicameralismo perfetto affidando ad una sola Camera il voto di fiducia al governo e superando le disposizioni che ogni provvedimento normativo sia esaminato da entrambe le Camere come e' stato sinora, e sarebbe anche bastato rivedere in maniera più seria la ripartizione delle competenze tra stato centrale e regioni riformando quel Titolo V che sventuratamente fu promosso e portato avanti dall'allora ministro della Funzione Pubblica, Bassanini Franco, le cui norme hanno dato origine ad un contenzioso tra Stato e Regioni che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Ma volete mettere la leggiadra leggerezza, la quasi inesistenza della Boschi? Mescolata alla ossessione di Roberto Calderoli di fare peggio della famosa porcata? Una maggioranza di 200 senatori e forse più voterà a favore del proprio suicidio personale e della fine di un'epopea che in tutto il mondo si identifica con il Senato, dai tempi di quello romano popolato dai Cicerone e dai Catilina? E' vero che il Ponte di Tiberio passerà al successore Andrea o che Caligola nominò il cavallo, ma stiamo parlando di una delle più alte rappresentanze dello Stato....Italiano. E' vero però che gli italiani hanno ben altro per la testa che protestare per le riforme costituzionali che nessuno segue e nessuno capisce. Ci hanno fatto un Centro Storico rosso sangue..macchiato. La prima riforma della giustizia ha avuto un beneficiario.

P.S.
Si può sapere qualcosa sulla Novarese?