mercoledì 16 luglio 2014

L'appalto, l'asino ed il padrone

Certo se dobbiamo guardare a come negli anni, attraverso gli appalti per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole, poi queste hanno retto ai crolli in giro per l'Italia di cui ogni tanto le cronache ci informano, dobbiamo concludere che siffatta procedura non è assolutamente sinonimo di garanzia né per le famiglie né per gli insegnanti né tanto meno per gli alunni. Affidare poi l'insegnamento, nella scuola pubblica statale attraverso gare d' appalto, mi pare un'aberrazione tecnica sul piano pedagogico non certo temperata dal fatto che quest'insegnamento venga affidato a cooperative, srl, associazioni no profit, onlus, spa o quant'altro visto che così facendo, alla prima aberrazione, se ne aggiunge una ulteriore di natura giuridica. L'art.33 della nostra costituzione, al contrario di alcuni appalti è chiara: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento...“Enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. E pare alquanto ipocrita, a sinistra, aver condotto una battaglia contro le scuole confessionali per permettere poi ai privati, direttamente, di entrare nelle scuole pubbliche. Le gare d'appalto per l'insegnamento altro non sono che un'intermediazione attraverso un caporalato di ritorno di manodopera intellettuale a basso prezzo, a cui le insegnanti farebbero bene a ribellarsi in quanto oggi non sono né libere, né valorizzate professionalmente. C'è una logica di tutta la pedagogia a partire dagli anni '70, in particolare nella tradizione italiana, che ha sempre cercato di evitare il “badantaggio” mentre la pratica degli appalti sta risucchiando la scuola italiana verso tale pratica in una logica tutta neo-gentiliana. L'intervento diretto delle amministrazioni comunali, nella scuola dell'obbligo in questi strani appalti per conto terzi è inspiegabile. Se veramente sono stati i dirigenti scolastici, come racconta il vicesindaco, a richiedere l'intervento dell'amministrazione comunale, questi dirigenti scolastici dell'autonomia devono anche spiegare quali sono le difficoltà che non permettono alla scuola di avere insegnanti qualificati provenienti direttamente dalle graduatorie e se in tutti questi anni l'epilogo della loro funzione altro non sia stata quella di legare l'asino dove ha voluto il padrone.
 Nuvola Rossa