venerdì 16 gennaio 2015

Contro la casa

Non è per dare sempre contro la casa come il baghino ma non si possono in nessuno modo spacciare le rotonde come una città in evoluzione sul piano delle infrastrutture viarie o quant'altro come riporta tutta la stampa locale. Non si può vendere ai cittadini la sostituzione, che in alcuni casi e mera soppressione e null'altro o quasi, dei semafori con rotonde come fosse una Rivoluzione Copernicana - "cambiamo Rimini da così a così". Questo corrisponde al FALSO. Se non hai quattrini non ristrutturi casa, al massimo rifai i bagni e dai una tinteggiata all'esterno. Soldi per le grandi opere non ce ne sono. Quello che c'era se lo è mangiato il Galli e se lo è mangiato il TRC. Cavalcavia, sottopassi, viadotti etc., non se ne vedono; le rotonde alleggeriscono un pochino il traffico, invece di fare continui "stop and go" si ha un fluire a fisarmonica, i tempi di percorrenza cambiano sensibilmente, gli automobilisti gongolano ma sacrifichi la Sicurezza. Queste sono le Rotonde al netto dei totem altisonanti della Città che cambia. Ogni-opera-pubblica-esce-dalle-nostre-tasche: quindi in un Paese in Stagnazione economica quattrini non ce ne sono, figuriamoci per una periferia di una periferia: prima Roma, poi Milano etc., come dimostrano dati pubblicati di recente per le medie e piccole realtà, anche chiamarsi "Rimini"; come poi si è visto esempio con Enac che non ha pagato l'assicurazione del Fellini a cui si è saputo competeva: signori, non c'è una lira! 
Zobeta.