giovedì 29 gennaio 2015

La Spiaggia del Pd

Melucci ha lo spazio giornalistico che merita un..ex potente. Un trafiletto in fondo alla pagina perfino dal Carlino. O tempora o giornalisti irriconoscenti. Maurizio ha criticato pesantemente e giustamente l'intervento ravennate del nuovo Assessore Regionale al..Turismo. A Rimini è sparito, forse è ancora presente tra le zanzare fameliche di Lido di Classe. Bravissime persone gli erraniani di quelle zone ma con il turismo non hanno grandi attinenze, con il demanio ancora meno. Mi ricordo il più famoso di questi personaggi il mitico Pasi, un rifondatore che faceva perfino inorridire Mangianti. Fu l'inventore e propugnatore della Legge Regionale che consegnava per 40 anni le spiagge ai bagnini. Il governo di Berlusconi, fu "costretto" ad annullarla per manifesta illegittimità europea. Siamo ancora sotto infrazione, ma non lo ricorda nessuno. Melucci dopo la prima imbarcata dovuta a confusione demaniale, devo riconoscere che si è subito ripreso ed aveva portato anche il Capo Errani su posizioni più legittime e sostenibili sul piano giuridico e..politico. Non è questo il punto. La Bolkestein che vale per tutti i beni e servizi europei per quale ragione deve essere disattesa sulla spiaggia? Perchè ci sono, come è vero, 40 mila aziende, quasi tutte familiari compresa quella di Briatore? Non entro nel merito della qualità e composizione di questi concessionari. Remunerazioni, origini, qualità, dimensioni, totalmente diverse. L'appena arrivato Corsini, ha già abbracciato la tesi dei Bagnini. Bella vero? Aggiramento della Bolkestein con la vendita della fascia delle cabine. Conosco da una vita l'avvocato "difensore" della categoria. E' bravo, molto bravo a dispetto del cognome. Però non credo che in Europa e perfino in Italia gli interlocutori abbiano ancora anelli al naso. Conoscendo Melucci, definisco la sua uscita come "tattica". Ha voluto dimostrare, senza alcun bisogno, che il sostituto non è all'altezza del compito. Il primo che gli avrà fatto sponda, conoscendo personaggi ed apparati, è il Sindaco di Rimini Gnassi, messo dall'Anci a rappresentare i comuni italiani in materia di demanio marittimo e turismo. Penso che l'elegante Andrea, dopo avere messo l'abito da telefono, abbia già contattato il Presidente Bonaccini, chiedendo all'imprudente e non conoscente i fatti, di dedicarsi alla promozione del Lido degli Estensi. La cosa, quasi patetica, è l'atteggiamento di questi operatori, non hanno capito che il mondo è cambiato anche per loro. Non sarebbe meglio trovare una soluzione perlomeno legittima e poi in sintonia con una spiaggia da riqualificare e modernizzare? Non sono mica tutte come quelle di Riccione dove ci sono i posti "limitati" come nelle migliori università od alcune sempre più ristrette Oasi di Rimini Centro. Anche nella categoria degli imprenditori balneari le differenze sono cosmiche tra chi campa e chi lucra ancora enormemente. Non è giusto nemmeno rifugiarsi negli scandalosi corrispettivi che ancora pagano. Non è solo un problema dell'adeguamento dei canoni. Le favole dei bagnini bravi ed insostituibili ormai non attaccano nemmeno nel M5S. Da quello che sappiamo, quasi tutto, nei palazzi romani della città di mezzo, la questione sembra essere destinata ad essere "scaricata" sui territori. Come abbiamo più volte profetizzato ed augurato. Lasciando agli enti locali ogni decisione in materia di tariffe, con la regola che il canone base vada allo Stato ed il surplus eventualmente ipotizzato rimanga ai territori. Stiamo parlando di centinaia di milioni. Imporrà ad ogni amministrazione piddina o leghista (voglio troppo bene al M5S per augurare di governare) una logica comparazione ai canoni della Tosap. Sarà altrettanto scontato e condivisibile che questa impostazione si leghi alle "assegnazioni" Una merce di scambio tra canoni maggiori ed autentici investimenti. Basta osservare cosa vuole fare Gnassi del "suo" Triangolone del Porto una volta diventato ..comunale. Il metodo da noi sempre sostenuto ed incoraggiato del primitivo Piano Spiaggia: la concessione era subordinata all'attuazione dello stesso. Il tema riminese è andare "oltre". Mettendo in gioco lungomare, aree in fregio, non per fare la palestra più lunga al mondo e le feste del lancio di birre, ma per edificare stabilimenti balneari specializzati, legati all'offerta turistica degli alberghi. Il valore dell'assegnazione non è per chi è disposto a pagare il canone maggiore, ma la semplice ed antica attuazione del..codice della navigazione che prevede l'aggiudicazione della concessione a chi persegue il maggior interesse pubblico del bene assegnato. Questa è la strada segnata, si convincerà anche il ravennate, dopo le prime sberle, Rimane il rammarico riminese di avere gettato via oltre dieci anni per correre dietro agli Alfanoidi ed alle Oasi di Mussoni, inventando pasticciate varianti per mantenere tutto come adesso. La perdita di tempo e credibilità per le assurde leggi regionali dove con 8 mila euro ad un chioschista si garantiva l'innovazione per venti anni. A Melucci va reso onore per essersi "ricreduto" ed "opposto" alla vendita delle spiagge. Vorrei suggerire al Sindaco in attesa dello sventolamento della vittoriosa bandiera greca, che se non andavano bene, sul suo Lungomare, i Grattacieli del nemico Melucci, non credo possano andare bene i troppo numerosi e sospetti "Tamburelli". L'area assieme ai giardini del molo va assunta come il Centro del Mare di Rimini. Una piazza pensata per essere aperta e goduta tutto l'anno, con attività complementari. L'estate si guarda il mare, in inverno si può richiudere all'interno. Pensata per turisti ma soprattutto i cittadini ed..imprenditori. Di Mercatoni ne abbiamo fatti sa.