lunedì 12 gennaio 2015

lI Segreto di Pulcinella

Sembra che il sistema Rimini stia per cadere in testa a chi l’ha creato, ma non diamoli per vinti. La legge si è presa il suo tempo perché quel casino di Aeradria sembra il vaso di Pandora, più ci guardi dentro e più ci trovi guai. Evidentemente oltre a quello che è stato detto, cose che sappiamo già, è spuntato fuori altro, qualcosa che si deve ancora decidere come trattare. Non a caso la maggior parte degli articolisti ha concluso con “non sono escluse ulteriori sorprese” ed io dubito parecchio della coscienza collettiva giornalistica. Chi conduce le indagini ha dunque chiamato, plausibilmente con l’inchiesta, il reato grosso, quello che ti fa ottenere altri sei mesi. Parliamoci chiaro … sembra improbabile che non sappiano tutto quello che c’è da sapere sull’aeroporto. Chi è stato messo alle strette se l’è sicuramente cantata come un tenore professionista, nessuno in questa storia ha la tempra di un criminale vero (e anche quelli alla fine parlano). Forse qualche sentiero è sbucato lontano dall’aeroporto. Quelli che guardano a Rimini senza l’illusione di trovarsi di fronte alla terra promessa, sanno benissimo cosa sia ipotizzabile. La commistione tra politica e imprenditoria ha creato Partecipate mostro, con la promessa che i soldi pubblici non dovessero finire mai. Badate bene che non stiamo parlando solo dell’Aeroporto. La Fiera, Il Palas, Il TRC , l’Aeroporto e molti alti progetti si basano tutti sul miraggio della “Destagionalizzazione” di Cagnoni. Questo piano, che vorrebbe Rimini tutto l’anno con un’utenza simile a quella estiva, non è più valido nemmeno d’estate, poiché anche il turismo sembra ormai in metastasi avanzata da politica. Ritornando all’aeroporto, metafora più che efficace di questo malinteso senso dell’imprenditorialità, possiamo sicuramente affermare che la sua tara esatta erano 500 mila passeggeri l’anno e ne siamo sicuri per via del periodo in il curatore fallimentare Santini ha diretto la struttura. Con quel numero di passeggeri, fisiologicamente reale, l’aeroporto finisce anche per guadagnarci. La politica di Rimini però, quella per cui 4 amici al bar decidono tutto, voleva altro, voleva almeno un milione di passeggeri con cui riempire Palas vuoti, alberghi degli anni ’50 e stupidi trasporti costieri (tutto l’anno). Si scrive indotto, ma si legge volo pindarico. L’unico modo per riuscirci era il comarketing, tattica aggressiva e per questo vietata a norma di legge. A Rimini però, come detto, comanda l’incesto politico-imprenditoriale quello che: se vicino a “indotto” ci metti l’aggettivo “strategico” può realizzarsi qualsiasi cosa … pure che se strofini lo spritz esce il genio della lampada. Così ci si inventò Air, la partecipata della partecipata, lei sì che poteva staccare biglietti con il comarketing. In un attimo 500 mila poltroncine volanti in più, anche se vuote. Da questo fondamentale errore che affonda le sue radici nel distacco dalla realtà e nella supponenza, si è scatenata una spirale di sbagli, per coprirne altri, un po’ somiglianti alla palla di neve dei cartoni animati, quella che rotolando diventa gigante. Ma quelli che ci hanno indicato i titoli di giornale sono colpevoli o no? Sicuramente di stupidità e inadeguatezza. Nessuno mi potrà mai convincere che chi causa un buco di 54 milioni di euro sia intelligente e a scavare questo buco hanno partecipato tutti, anche convintamente. Il problema principale (non che il Fellini non sia un problema vero) è che Rimini funziona tutta così, proprio come quell’aeroporto. Forse non tutti se ne sono accorti, ma sui giornali di domenica c’era un vero e proprio identikit del sistema Rimini. Basta ridimensionare al loro vero ruolo pedine come Masini, aggiungere un Melucci e un paio di banche, ecco come funziona Rimini. Praticamente il segreto di Pulcinella, anche se preferiamo non vederlo lasciandoci distrarre da Sindaci che impiantano ruote abusive (che nei selfie vengono meglio della casa di Rosa e Olindo).  
P.S. Air Riminum non vende le quote manco con i saldi della Befana, Gnassi improvvisamente si accontenta dello scalo di Bologna, Enac non certifica per via dei ricorsi, i lavoratori di Aeradria non possono nemmeno ritirare il modulo della cassa integrazione …. Tranquilli … l’Urp mi ha confidato che con il treno possono arrivare anche 5 milioni di passeggeri. 
 @DadoCardone
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