sabato 31 gennaio 2015

Il Paradiso

Mi duole ma nella maniera più categorica il Paradiso non è un locale "storico" e pertanto giammai il Comune o altro soggetto pubblico a mio parere potrà interessarsene, sotto qualsiasi profilo, recupero o quanto d'altro. Ogni locale è legato ad esperienze personali per esempio chi scrive frequentava lo Slego: bene, noi 4 amici ogni anno dalla chiusura sebbene abbiamo superato i 40 lo commemoriamo vestendoci da punk ed andando a spargere fiori nel luogo ove adesso vi è un orribile palazzone e, lo so, la gente ci ride dietro. Le discoteche come le persone hanno un ciclo vitale: nascono, crescono, invecchiano e muoiono, certo a volte hanno un colpo di coda o rinascono per poi "reincarnarsi" con altro nome etc. Inoltre nessuna discoteca riminese, e a fortiori il Paradiso Club, ha mai avuto rinomanza europea come altre esempio a Roma o Milano. Quindi una vale l'altra, La Mecca, e ci saranno quelli "ooooh",, "L'Embassy", La Baia - ma no quella "Imperiale" etc.etc.etc. Io credo che con questa sacralizzazione post mortem della discoteca di Colle Paradiso si voglia in certo senso emendare le non attenzioni che ebbe dalle istituzioni il suo gestore in quanto le giunte e tutte le giunte precedenti erano molto più..."fredde" verso il mondo, tipicamente a-culturale, delle discoteche che sono esclusivamente attività per far soldi che possono in rarissimi casi diventare fenomeni di costume di un certo interesse ma non è il caso del Paradiso Club.