domenica 18 gennaio 2015

Il Renzismo delle Banche

Ho militato per oltre 40 anni nella categoria dei bancari, alternando l'impiego..privato con quello pubblico dell'amministratore. Mi ha permesso l'osservazione dei due "comportamenti" e relativi risultati, davvero antitetici. Non è questo però il ragionamento che voglio perseguire. I pubblici con Pittibimbo, il resto dei cassintegrati, licenziati, precari, disoccupati, falliti con/senza partita iva possono andare con chi ca.,.vogliono. La scelta è tra stare a casa oppure M5S e Lega. Non mi sento di indicare il Banana o Alfano come materiale da disperazione elettorale. Le possibilità che "avrebbe" ancora il MoVimento sono enormi rispetto a tutti gli altri. Ho un sospetto che sta diventando certezza: la paura per incapacità a governare. Ne parleremo, il tarlo che si è insinuato da tempo, rode e fa male. Colpisce non tanto e solo il sottoscritto, abituato ad innamoramenti rapidi, associati a rapidissimi addii, ma qualche milione di persone che si sono avvicinate per la prima volta alla concessione di fiducia con il voto. Non li recuperi più. Vanno ad ingrossare le fila dello Jihadismo elettorale. Sono partito dalle banche di Padoan e sono finito da Cardone il più simpatico e..bravo non segretario di un non Partito. I sindacati dei bancari, piu numerosi di quelli della polizia, hanno proclamato uno sciopero generale per il prossimo 30 gennaio, a sostegno del diritto di rinnovo del contratto nazionale e contro la decisione dell'Abi, l'Associazione delle banche italiane, di dare disdetta e di disapplicare i contratti dal prossimo primo aprile. I sindacati del credito hanno così deciso lo sciopero per l'intera giornata. Le 8 (otto) sigle spiegano in una nota che lo sciopero si svolgerà con lo slogan "#sonobancario al servizio del Paese". Fino quì niente di male, se non l'eccezionalità dell'evento. Non è mai stata una categoria di rivoluzionari. Anzi. Il sottoscritto con pochi altri "compagni" bancari ha la responsabilità di avere "aperto" alla Cgil le porte del Credito Romagnolo, la famosa banca dei preti e..massoni. Devo dire che i grembiulini, come nel resto del poco credito rimasto, erano e sono superiori alle sottane. L'amico Cecconi lo conferma. Per la prima volta è in previsione una fortissima " ristrutturazione" nel settore. Tradotto all'italiana: migliaia di licenziamenti, magari, per usare un termine una volta "abusato", accompagnati alla pensione. Per tutti? Lo sciopero indetto contro la chiusura, intellettuale e politica, delle banche rispetto ai diritti dei lavoratori ed in difesa dell'occupazione o per ottenere nuove assunzioni (?) destinate ai giovani è in realtà la difesa del posto di lavoro occupato. Per la prima volta non si "parlerà" di possibili licenziamenti nel settore bancario ma della "certezza" che ci saranno e pesanti. Renzi sembra essersi dimenticato delle banche, ha però quelle di casa e famiglia, non c'è un cenno in nessuno dei suoi tanti discorsi, twittii o #astag. Neppure le grandi testate giornalistiche o televisive amano fare informazione su questo delicato ed importantissimo settore, magari partendo dai miliardi prestati dall'Europa per far ripartire l'economia, ma in realtà investiti su tutto tranne che in aiuto all'economia. I ventilati nuovi fondi che Draghi ha promesso di stanziare, finiranno in investimenti speculativi per altro sempre più indirizzati in finanziamenti esteri. Per fare questo non servono migliaia di dipendenti e filiali, basta una postazione. Il credito non viene richiesto, tanto meno concesso. Solo per lettera di..patronage, allora arriva spedito su pista. Per creare le miglior condizioni di questo sempre più scellerato sistema, ogni decisione sulle richieste di finanziamento è definita in sedi sempre più centrali, che di fatto sono veri e propri muri di gomma per non concedere niente a nessuno, creando anche un rischio occupazionale che andrà ad inasprirsi quando saranno stabilizzate le tante situazioni aziendali ballerine. Tra i vari istituti di credito inizierà la stagione dei saldi e fusioni. Noi abbiamo fregato a Cesena Macfrut loro ci scippano Carim. Idealmente ma inutilmente penso sempre al "mio" M5S, dopo il dolore per le perforazioni di Affronte, credo si debba cimentare magari con un intervento di Cardone per la Onorevole cittadina Sarti, anche su questi argomenti, vitali per la nostra economia. Come diceva Totò, anche in politica non si nasce ..imparati. Così mi sembra troppo.
P.S.
Il Cancelliere ci garantisce che le elezioni di domenica 25 in Grecia saranno taroccate come le nostre statistiche sul turismo.