venerdì 16 gennaio 2015

Le primarie

Sembra che nel pensatoio a 5 Stelle questa volta si opti per una candidatura al Quirinale decisa dal vertice. Come se prima... La scelta degli inciucianti di governo cadrà su una figura di secondo piano, anche quella di Napolitano allora non era di prima fascia e non era di tutto il Partito. Lo è diventata dopo con l'entrata in campo delle necessità europee ed ..americane. Si avvicina però l'ipotesi di un nuovo Presidente fotocopia del precedente. Il solo che nel dopoguerra si è fatto rieleggere con la scusa di portare a termine le riforme istituzionali. In realtà serviva per mantenere sotto l'ombrello la vergogna dei governi delle larghe intese o dei servizi sociali. Sotto il suo mandato abbiamo avuto, per tre volte, premier indicati e mai eletti dai cittadini. L'unico che aveva ricevuto un consenso diretto e "forte" con quasi 16 milioni di voti lo hanno trafitto a colpi di garanzia. Non bastassero gli hanno infilato nei troppi talami una serie numerosa di minorenni da assistere per conto degli zii. E' caduto nelle tentazioni clintoniane, rimane però l'esempio di quanto valga il voto dei cittadini. L'ansia delle nostre "prefiche" orfane del Quirinale è evidente. In assenza del datore di lavoro devono convergere su Pittibimbo. Mai assistito a dosi così robuste di vergognosi peana. Le primarie non hanno fatto in tempo a spegnere le dieci candeline che vengono licenziate. Nel Pd, che le ha inventate, come testimonianza di grande democrazia partecipativa sono diventate un Mare Nostrum che fa sbarcare nei seggi migliaia di immigrati, già dotati di carta d'identità e tessera elettorale. Cosa vuol dire l'organizzazione. Hai visto Ghinelli come si fa? Lontani i tempi dei 4,3 milioni di partecipanti (anch'io) ai tempi di Prodi. Tutti regolarmente contati e ricontati. C'era qualche persona con lineamenti desueti e pelle abbronzata, ma erano nella media. Anche Wuolter Veltroni e perfino Pigi Bersani raccolsero un bel bottino partecipativo. Sono servite alla scalata anche per personaggini ininfluenti destinati alla comparsata, premiata però con ambite poltrone. Vendolino, Pisapia...Ignazio Marino.Tralascio, per rispetto, la Rita Borsellino. Fino, ovviamente a lui, Matteo Renzi, che sulle primarie, da Firenze a Largo del Nazareno, ha costruito la sua ascesa politica. Non è certamente un caso che una volta al potere Renzi lo strumento appaia svuotato di ogni senso politico. L’outsider ora è al potere. E non gli serve un appuntamento elettorale per essere legittimato, lo doveva fare subito, oggi gira scortato, non solo dalla Boschi. In Emilia-Romagna hanno votato solo 50mila persone. Meno del doppio di quelle che elessero Flavio Delbono a candidato sindaco di Bologna nel 2008. Devo atterrare su Rimini, pur essendo spenta la torre di controllo, mi fido di quella spostata in via Carlo Alberto Dalla Chiesa. A Rimini non ci sarà bisogno delle primarie ma di buoni avvocati e di una Lista ...seria.