venerdì 16 gennaio 2015

Le Prefiche

Il mercoledì delle dimissioni di Napolitano può essere annoverato nel calendario politico del p.R come il giorno delle "prefiche". Le donne che nell'antichità e nella modernità giornalistica vengono pagate per piangere. Quelle che lo fanno da sole nelle famiglie arricchite dal renzismo, sono normali madri non più votanti. Nelle radio e televisioni del canone statale vi sono alcuni personaggi da inserire per diritto nella categoria delle professioniste del dolore. Svolgendo per quasi tutta la giornata il ruolo del tassista dei nipotini, ho la possibilità di ascoltare pezzi memorabili del markettaggio vocale. Per il Papa ci sono da sempre i "vaticanisti" per Napolitano i/le "quirinaliste". Nel mercoledì da leoni, hanno espresso un campionario mai esibito in precedenza. Pertini le avrebbe frustate. Alla Grazia Travalsa si deve essere consumata lingua e voce. Grillo ha chiesto invece che si dimetta anche da senatore a vita. Poteva mettersi d'accordo con Bersani per eleggere Rodotà. Non voglio fare subito arrabbiare il mio amico Ghinelli. In Europa sono tutti entusiasti per l'iniziativa di Affronte nei confronti del Fellini. Possono essere piste utili per bombardare la.. Russia. Non ho ascoltato una leggera critica sui nove anni trascorsi. Nessuno che abbia ricordato le ragioni della sua rielezione. Le riforme tanto urgenti sono tutte da approvare, a meno che l'obiettivo mai confessato nemmeno sotto giuramento non fosse quello di salvare il Banana ed il suo impero imprenditoriale in cambio del voto. Operazione riuscita. Non parliamo poi delle "amnesie" sulla "presunta" trattativa tra i Due Stati, solo un lieve accenno come fosse una leggera dimenticanza. Eppure sono in tanti che hanno festeggiato, anche dentro, soprattutto dentro, al suo partito. Nessuno ha voluto ricordare le polemiche nate con la sua indicazione. Intanto le cene e riunioni per concordare il nuovo Presidente sono iniziate. D'Alema non poteva mancare. Non si è stracciato i baffetti per il dolore. I giornali, tutti, eccetto il solo ed encomiabile Fatto per fortuna Quotidiano, hanno ingaggiato le "prefiche" del dolore. Identificare i nemici solo nel M5S è opera scandalosa. Anche se l'espressione usata per certificare la vittoria elettorale del MoVimento è pari alla "invisibilità" dei carri armati in Ungheria. Se i movimentisti fossero tanto abili nel costruire quanto nel demolire avremmo quadrato il cerchio. In uno dei tantissimi coccodrilli che servono per allungare una vita già eterna, non priva di poltrone e pensioni, gli si accredita, durante il suo mandato di avere affrontato la crisi economica del Paese, ma anche la lunga stagione dell’antipolitica. Devo dire che sul primo versante ha fatto scientemente quello che la Troika, che lo ha imposto, gli ha..imposto, sul secondo..lo stesso. Fine. Una delle poche persone, assieme ad Amato, che Lui vorrebbe come successore, che potrà guardare al lungo futuro con serenità e sicurezza..economica. Non è poco.