martedì 27 gennaio 2015

La Grecia insegna

E ci mancherebbe che Valentini con un pacchetto del 27% del gruppo chiudesse i punti vendita Mercatone di Rimini lasciando nelle pesche il personale dopo che tanto egli ha avuto da Rimini con la cosiddetta "edilizia contrattata" un espressione da usare sottovoce. "Palazzinaro" sarebbe stato etichettato altrove usando questo colorito termine romanesco. Certo ha costruito opere pregevoli, ha chiamato come un mecenate architetti di grido, e gli è stato negato il "il cappello" sulla propria esistenza da costruttore: il Lungomare con le mirabili torri di Foster che avrebbero rilanciato Rimini. Quindi luci ed ombre per me su questo imprenditore nr. 1 a Rimini che in una sola generazione, come Silvio Berlusconi e pochissimi altri, autentico self-made man è riuscito a diventare non un semplice "miliardario", perché lo era già negli anni '70, ma un Magnate perché lui può costruire palazzine da 10 piani e rivenderle, io se devo alzare un piano mi tocca fare una trafila della madonna e non è detto. Consumo del territorio: "quando avrete tagliato l'ultimo albero... vi accorgerete che non potrete nutrirvi del vostro danaro", anatema amerindio: orbene io non sono un talebano di Gaia, noi abbiamo la campagna a 1 km dal centro, e abbiamo una collina salvata dal cemento: Covignano, dove nord sud ovest (est) il Pinocchio ad Ancona come i colli bolognesi sono stati tutti lottizzati e urbanizzati. Quindi in sostanza dico: Valentini (la società di costruzioni di cui è socio) si è arricchito diciamo così costruendo e vendendo per l'assenza di una politica di alloggi pubblici come il Peep o le "fanfanine" Ina-Casa della DC molto più a Sinistra della sinistra attuale, quindi non può metterla lì ai suoi dipendenti che da decenni vendono i suoi mobili se qualcuno deve metter mano al portafogli per la crisi quello è lui non chi guadagna 1000 euro al mese, la Grecia ci insegnerebbe oggi. 
 A. Amati