mercoledì 14 gennaio 2015

Il Turismo dei Morti

Dopo giorni di propaganda ininterrotta con pienoni costretti a diventare ini, alberghi strapieni che si trasformano in locande per una notte, le solite statistiche impietose hanno costretto la Presidente degli albergatori ad affermare che per affittare le stanze, gli associati, non so lei, le devono, quasi, regalare. Una tesi che sostengo da anni. Il Prodotto Rimini è ormai invendibile. Certo gli albergatori, specie quelli collusi con il potere cittadino hanno colpe storiche, ma giustificabili, come gli altri imprenditori, dall'assenza d'interesse ad investire su attività che sono diventate dei..debiti. Mi rivolgo direttamente alla Patrizia che conosco e stimo da anni. Le chiedo però di abbandonare i trionfalismi imposti dalla politica che ha praticato. Le voglio ricordare usando memoria ed esperienze personali le troppe stupidaggini sulle quali si sono costruiti dibattiti tanto cretini quanto inutili: l'acquisto degli alberghi con risorse "prestate" da fantomatici "Programma Italia", devo dire di fede berlusconiana. Abbassamenti di Iva e Tasse varie, Aiuti di Stato e Regione, centinaia di milioni sperperati in promozioni del ca..e portali. Tonnellate di discussioni culminate in Ordini del Giorno nei consigli comunali. Tutto per permettere a Bologna o meglio ad Errani di comandare. Hanno inventato la spiaggia anche a Ravenna. Ci hanno accontentato con un assessore al Turismo, quando non valeva più niente. Non ci hanno lasciato o permesso una modesta eccellenza. Per la promozione, Goro vale Rimini, non dico Riccione che oggi è ancora altra cosa. La mia tesi poggia sull'esigenza di avere una programmazione turistica, partendo dalle infrastrutture. Cinque sono gli aspetti che ritengo dirimenti: 1) Una spiaggia allargata alle aree in fregio. Stabilimenti balneari specializzati con originali offerte turistiche, da espletare unitamente agli alberghi creando un'unica strategia organizzativa. Realizzare ampi spazi verdi con piscine degne di questo nome e la possibilità di pranzare direttamente sulla spiaggia. 2) Viabilità sulle litoranee costruita per stanze di circolazione, gestite con il vigile elettronico e flessibilità temporanea, anche selettiva. Eliminando il traffico di trasferimento ed il parcamento, si arriva ad una diminuzione del 90% del traffico, creando una zona turistica di livello. 15.000 posti auto in prossimità delle reti ferroviarie, imponendo il divieto di sosta su tutte le strade della marina da riqualificare. Allargamento dei marciapiedi delle litoranee utilizzando le aree prima adibite alla sosta. 3) Riportare i negozi dentro le mura, eliminando quegli orribili bazar che oggi caratterizzano le nostre strade commerciali, per i bar e ristoranti spazi esterni solo se altamente riqualificati. 4) La zona sud diventa un'immensa area giovani con attività culturali, ludiche e sportive controllate da appositi accessi. L'unica area della città dove potere fare musica liberamente seppure con i dovuti accorgimenti. 5) La Zona Porto diventa MarinaCentro, usando i limitrofi giardini, il lungo porto e la palata, quale punto d'identificazione di tutta la città. Nella Zona Nord l'area del benessere. Concretizzare un approccio scientifico, programmatico, innovativo, specializzato e ambientale di cui tutti parlano, non i modesti e volgari surrogati come è stato permesso finora. Serve naturalmente un patto con la città che parta dal sistema imprenditoriale ma sia sostenuto dai cittadini e dalle forze che "devo" chiamare politiche per quanto sia improprio. Abbandonando il teatrino del finto consenso e dialogo con sindacati ed associazioni (?) cortilizie. Fallite economicamente e sindacalmente. Costruire moderne rappresentanze territoriali alle quali affidare direttamente la promozione, l'intrattenimento ed il controllo di qualità. Ovvio che rimangano aperti ed insoluti discorsi come: strade/ferrovie/aeroporto/porto. Una diversa e migliore organizzazione dei servizi come quelli di Hera (raccolta rifiuti e smaltimento acque), sicurezza ed abusivismo commerciale, accattonaggi, schiamazzi, rispetto delle regole ecc. L'importante sarà riuscire a compilare proposte unitarie e fattibili. Basta con le facili scorciatoie e la demagogia della città dei cittadini, palazzi di vetro, ruote e lungomari per i "nuovi soliti". Il tempo sembra scaduto per la classe politica riminese, della quale fa parte anche se non sembra o non si accorgono, anche il M5S di Cardone. Il primo interesse della città e dei cittadini è costruire un futuro che sia diverso da quello odierno. In primo piano mettere l'occupazione sviluppando tutte le potenzialità che abbiamo ancora intatte. In questo film occorre cambiare regista, attori e perfino le comparse. Tra poco il Dottor Palomba darà il via alla gara.