sabato 2 maggio 2015

Reddito di Cittadinanza

Una delle tante iniziali ma un pò pasticciate richieste del M5S, ancora ubriaco dal risultato del febbraio 2013, era quella del "reddito di cittadinanza". Gettato lì con la solita demagogica spiegazione forniva l'immagine di una forza arrivata prima senza sapere perchè. Con il passare del tempo e tre governi, è diventata l'ultima speranza per milioni di cittadini. La furbizia del Pd che prende i voti pagandoli meno delle scarpe di Lauro, ha ripreso il tema appropriandosi, con un modesto cambio del titolo, della proposta. La sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni costringerà forse ad uno stop, a meno che non arrivino direttamente nelle tasche o nei conti correnti dei cittadini. Non ci sono alternative, siamo messi molto peggio della Grecia e..Cipro. Ve lo immaginate Padoan vestito alla Varoufakis? Farebbe meno stragi femminili, però è capace di aumentare l'iva per rilanciare i consumi. Cresce il dibattito sui “minimi” che si articola su due fronti: l’introduzione di un salario minimo applicabile alla totalità della forza lavoro e l’implementazione di una struttura di reddito minimo garantito per specifiche fasce di lavoratori, categorizzati su base anagrafica. Le due diverse proposte condividono una volontà politica: combattere le disuguaglianze di reddito e la diffusione, enorme in questi due anni, della povertà. La proposta di salario minimo potrebbe essere inclusa nei decreti attuativi del Jobs Act, fra l'altro già presente nel programma del Partito Socialista Europeo (Pse) alle ultime elezioni europee. E', in bella, ne più o forse meno della abborracciata proposta del reddito di cittadinanza che detta così significava davvero poco. E' la dicotomia del M5S. Sono molto più bravi ad accattivare voti che conservarli. Il divario diventa insopportabile negli esempi locali. La disabitudine al governo pesa. Alla fine il Pd diventa il rifugio più sicuro. Almeno il capogruppo Mattia Morolli con la sua numerosa parentela d'accompagno, sopralluoga le piazze per mettere i lumini cimiteriali come consona illuminazione. L'introduzione di un salario minimo può ovviare all’eccessivo potere di negoziazione che i Marchionne hanno in fase di contrattazione, specialmente nei confronti dei lavoratori a bassa produttività. Una misura di equità non paragonabile agli 80 denari, merce di scambio avvilente. Il salario minimo è presente in molti Paesi europei, ma non in Italia, dove vige solo per alcune categorie di lavoratori, in virtù dei contratti collettivi negoziati a livello nazionale. Agricoltura, metalmeccanica, alimentare, credito, fino ad alcuni settori del commercio. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, risorta come Castro per l'occasione festiva, ha dichiarato che l’introduzione di un salario minimo a un livello inferiore a quello negoziato dai contratti nazionali servirebbe semplicemente a porre le basi per una diminuzione dei salari nel medio termine. E' evidente che continua  a parlare dei suoi ancora "occupati". Una gara con Renzi, sempre all'interno del Pd. Il Premier si è assicurato i voti del pubblico impiego, l'altra tenta di conservare il privato ed i pensionati, pur derubati dalla Fornero. Ma i giovani, precari, non sono tutelati da nessuna componente sindacale e politica. La disoccupazione è a livelli scandalosi, ma la Susanna ha un futuro da favola. I lavoratori precari, con contratti a progetto o a prestazione, non beneficiano di alcuna tutela legale che garantisca una soglia minima alla loro retribuzione. Sono spesso i settori in cui operano le categorie di lavoratori più deboli, come giovani ed extracomunitari, che hanno sopportato il peso maggiore della crisi in questi anni e che spesso si ritrovano con paghe minime e scarsa o nulla protezione sociale. La Francia impone un salario minimo legale da 9,53 euro lordi. La Marine lo vuole aumentare. La Germania lo ha introdotto dal 1° gennaio 2015 soltanto per i lavoratori dipendenti e gli stagisti, esclusi i lavoratori autonomi, ad un livello di 8,50 euro lordi. Anche il Regno Unito ha un salario minimo istituito per legge al livello di 6,08 sterline, per i lavoratori al di sopra dei 22 anni, mentre negli Stati Uniti è fissato a 7,25 dollari a livello federale ed è soggetto a variazioni, a discrezione dei singoli stati. Svezia, Finlandia e Danimarca sono in un altro pianeta retributivo. Però all'Expò sono in pochi ad arrivarci, mancano strade e tangenziali non le tangenti. I black bloc ringraziano.