martedì 3 novembre 2015

Ci vuole Grillo

Vogliamo provare ad addentrarci un po’ nei movimenti politici riminesi? Magari l’argomento non è eccitante, ma divertente si! È tipo una soap, fatta di cacciatori di poltrone e utili idioti, che si azzuffano per uno stipendio (di soldi nostri) e non certo per il bene della città. Cerchiamo allora di capire cosa sta facendo Gnassi per garantirsi la ricandidatura. Se da un lato Andrea prosegue con feste e slogan per inebriare gli elettori, dall’altro lato sta cercando il consenso tramite l’ingaggio, nella sua squadra, di uomini e donne che possano portare acqua al suo mulino. Inutile dire che tutti questi movimenti vengono effettuati nella speranza che l’esplosione della bomba atomica rappresentata dal suo rinvio a giudizio per reati a dir poco imbarazzanti, venga fatta passare dalla stampa asservita e dal gotha locale, come un’ingenuità di un giovanotto scapestrato, un Gianburrasca dell’amministrazione pubblica. Il Sindaco, di Magrini e del suo partito se ne sbatte altamente, ma sa bene che deve bagnare le polveri promettendo accordi e alleanze a tutti che poi, alla fine, non manterrà se non con quelli che potranno essergli molto utili o troppo dannosi. Ma andiamo con ordine. In questa vicenda, dai contorni del giallo politico-giudiziario, del PD non v’è traccia. Qualche consigliere comunale tenta una timida fronda a titolo personale ma, promesso il terzo mandato agli anziani, in barba allo statuto che prevede rinnovamento dopo due mandati, le acque si calmano ed anche i più riottosi rientrano nel recinto. Melucci trama ma Andrea sa bene come anestetizzarlo: o promettendo qualcosa anche a lui, o facendolo passare per belzebù, il creatore di tutti i mali che affliggono la città. Come se non bastasse, con l’avvicinarsi delle elezioni torna Vitali, anch’egli indagato. Ma perché Gnassi ha agganciato Vitali e perché Vitali si è fatto agganciare, oltre che per riavere uno stipendio? Andrea è carente sul versante della rappresentanza del mondo cattolico (esiste poi ancora un mondo cattolico definibile tale come entità politica?) ed allora cerca di ingaggiare un talent scout che gli procacci qualche importante endorsement da quelle parti. La Lisi è troppo debole per bastare: un paravento leggerino ormai utilizzato e non più utile. Riesumare la Marchioni è un’opzione, ma anche lei, già baciata dalla fortuna delle liste bloccate, ha dimostrato di non avere né seguito elettorale né capacità per far politica. È servita ed è stata ben pagata per i suoi servigi; riesumarla sarebbe giocare al ribasso. E allora i gemelli di avvisi di garanzia, tentano il tandem tra di loro, come chi fischia nel buio per darsi coraggio. Dubito però che dalle parti della curia saranno così sciocchi da sbilanciarsi ora offrendo uomini a Vitali e benedizioni a Gnassi prima che si sciolgano i dubbi sul rinvio a giudizio dei due, al di là del gradimento circa il loro operato. La prudenza, quindi, è d’obbligo. Sull’altro versante il centro destra non ha nemmeno più la forza per contrattare le briciole della Fiera come in passato; anche nell'ex PDL i presenti cercano una riconferma nei posti occupati, sempre più difficile ed improbabile. Spostandosi a sinistra, i cosiddetti cespugli della ex quercia, dall’Italia dei Valori a Rifondazione, sono ormai un ricordo vintage. Il Movimento 5 Stelle, al contrario, ha una spinta nazionale formidabile, ma gli autoctoni non sembrano essere in grado di sfruttare politicamente questo vantaggio. Sono come la bimba più bella della scuola che crescendo, anziché diventare una gran gnocca, non sapendosi né truccare né vestire, si limita ad essere una donna carina. Meglio di niente….ma non basta. E allora via con le grandi manovre che modificano assetti e scenari di giorno in giorno. Alleanze e tradimenti, accordi e accoltellamenti, nei prossimi mesi assisteremo a tutto questo, condito dalle immancabili slide di Gnassi che promette più figurine per tutti. Il nulla più assoluto, insomma. Il solito stagno riminese ormai putrido, le cui acque potranno essere agitate solo in un modo: quando la magistratura deciderà (deciderà?) di rinviare a giudizio il Sindaco, mentre tutti faranno solo finta di indignarsi, il M5S avrà l’occasione per fare aprire a Beppe Grillo, a Rimini, la campagna elettorale di tutti i comuni chiamati al voto in Italia, scagliandosi contro la cattiva amministrazione di questi signori, contro l’arroganza di chi ha una doppia etica e una doppia morale e contro un PD ormai in balia solo dei personalismi. Riempivamo le piazze quando venivano pubblicate le intercettazioni della D’Addario su Berlusconi e ora, di fronte a ben altri reati e alla sparizione di 57 milioni di euro di soldi pubblici, taciamo? Questa è la grande occasione che il M5S deve iniziare a preparare sin da ora, coinvolgendo Grillo in prima persona. Possibile che ci voglia tanto a capirlo?
Il Partigiano