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Sabato 31 Ottobre si è svolto a Rimini un incontro tra rappresentanti sindacali delle forze di polizia e gli eletti riminesi del Movimento 5 Stelle in ogni livello istituzionale. Lo scopo era avere un nuovo confronto diretto, il più ampio possibile, e portare la conoscenza del
problema ad un livello successivo, ascoltando le quotidiane difficoltà dai
diretti interessati.
Per il Movimento 5 Stelle erano presenti Gianluca Tamburini, Carla Franchini, Marco Fonti,Consiglieri Comunali e Raffaella Sensoli, Giulia Sarti e Marco
Affronte, Portavoce nei Parlamenti Regionale, Nazionale ed Europeo.
Dall'incontro è stato confermato che il quadro operativo in cui si trovano a lavorare le Forze di Pubblica Sicurezza è sconfortante e, a tratti, demenziale. All'assoluta insufficienza del parco macchine e dello stato di efficienza delle stesse si collegano altre situazioni
che sembrano una grottesca barzelletta: sono a disposizione ad esempio
solo tre telepass per tutta la Provincia. Sicché può capitare di aver
bisogno di fare il biglietto per l'autostrada durante un servizio di
scorta o durante un inseguimento. Come già rilevato a livello
nazionale, poi, i poliziotti italiani capita che si debbano comprare le divise
da soli poiché non in dotazione.
E' ovvio che queste lacune derivino da anni di promesse mancate e
investimenti inesistenti a livello di Governo, con un sistema
Nazionale di distribuzione di forze e risorse completamente sballato.
La pianta organica, per scendere nello specifico, si basa su un
Decreto Ministeriale del 1989. Per fare un esempio di quanto questa
obsolescenza risulti dannosa basti pensare che venticinque anni fa
Rimini e Prato venivano dotati rispettivamente di 120 e 100 uomini.
Oggi, con un passaggio a Questura, il personale è aumentato a Rimini
di 100 unità, mentre a Prato di 185 secondo un parametro che tiene
conto della demografia di un territorio, ma non della sua vastità.
Eppure da allora la Provincia di Rimini ha assorbito ben 7 Comuni
della Valmarecchia.
Nel colloquio sono state affrontate poi questioni, proprie di Rimini,
in perenne stato di sospensione, come l'annosa vicenda della Questura.
Quello che doveva essere il nuovo edificio è diventato vecchio, a
causa di un conflitto legale, senza che nessuno potesse usarlo. Le
proposte per un'alternativa all'attuale sistemazione ci sono, ma la
politica ancora una volta si è persa nello scontro fra gli interessi e
spostare l'operatività dal Corso D'Augusto al Palazzo dell'Ex
Provincia o dell'Ex Impdap sembra una missione impossibile.
Riunendo dati, esperienze ed opinioni si è stabilito che l'unico modo
di procedere per il Movimento, fino a che è all'opposizione, è quello
di mettere in evidenza la questione ad ogni livello Istituzionale. La
drammaticità della situazione e della cattiva amministrazione delle
forze di Polizia è stata troppo a lungo ignorata ed oggi, persino in
una cittadina di medie dimensioni come Rimini, ci ritroviamo con un
parco mezzi disastrato ed una pianta organica con seri problemi di
numero ed avvicendamento (e pantaloni).
Non possiamo che considerare questa un'ingiustizia poiché un agente di
pubblica sicurezza, al pari di qualsiasi altro lavoratore, ha diritti
che vanno difesi, primo fra tutti quello di poter svolgere un lavoro
fisicamente e psicologicamente usurante almeno con i mezzi necessari
al suo espletamento, nell'interesse di tutti i cittadini. Il Governo, dal canto suo,
nella legge di stabilità ora in discussione al Senato, continua a perseguire la strada dei tagli alle forze dell'ordine per un ammontare complessivo pari a 491.307.031 milioni di Euro.
Nello specifico: 12 milioni e 758 mila euro al fondo straordinario del personale della polizia di Stato; 87 milioni e 697 mila euro per la lotta alla delinquenza organizzata; 317 milioni e 067 mila euro all'arma dei carabinieri e alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica; 190 milioni e 343 mila euro alla pianificazione e al coordinamento delle Forze dell'Ordine, al programma contrasto al crimine, alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica; 1 milione e 895 mila euro per spese di funzionamento della Direzione Investigativa Antimafia; 138 milioni e 909 mila euro alla prevenzione e soccorso pubblico.
Questo il preoccupante quadro, proprio nel momento in cui la percezione di insicurezza dei cittadini meriterebbe risposte basate, imprescindibilmente, su organizzazione, efficienza ed incisività.
Movimento 5 Stelle Rimini