mercoledì 4 novembre 2015

Il significato della "retractio"

E la fine del Centro Sorico. Molto interessante (anche se di taglio “colto”) l’articolo di ieri sul concetto di “retractio”; che ha interessato, nei secoli, Rimini e che si ripeterà, con curiose varianti, nei prossimi anni. Infatti cominciando un lavoro iniziato quasi per caso dalla Giunta Chicchi, con il quadriennio Gnassiano si completa l’opera di totale isolamento e annientamento del Centro Storico. Questo attraverso una serie di opere stradali dai nomi roboanti, ma con una sostanza unica: rendere praticamente un calvario tutti gli avvicinamenti al Centro. Con l’ovvia conseguenza che il traffico veicolare si convoglierà per forza verso i due “templi commerciali” che dal 2016 costituiranno la nuova Rimini: quello già esistente delle “Befane” e quello, da aprile, o comunque nella primavera 2016 sorgerà semi adiacente al Palas/Acquarena. E’ molto probabile che la piscina funzionante non la vedremo mai in quanto appare a prima vista la foglia di fico per mascherare il nuovo iper. Dovrà nutrirsi delle carni dei due bacini commerciali superstiti: mercato ambulante e centro storico. Per farlo occorre che l’avvicinamento dei potenziali clienti sia, se non precluso del tutto, talmente difficile con le automobili da scoraggiare anche i più coraggiosi e meglio dotati di gambe. Sul mercato ambulante dopo il primo mese di “peana di gioia” da parte delle fotocopie è sceso il silenzio. E’ ovvio. Finora ha goduto dei favori del tempo (quello atmosferico). Ma quando arriveranno, fra pochi giorni freddo e acqua, vedremo come il “mercato polverizzato” riuscirà a resistere. La nostra previsione è che a marzo un buon terzo abbia gettato la spugna. Gli altri due terzi defungeranno nell’inverno 2017 con qualche debita eccezione che verrà piazzata dove non darà noia ai nuovi “templi iper”. Quanto al centro storico vero e proprio il suo finale e definitivo periodo di passione lo sta cominciando a vivere proprio in questi giorni, e, in gran parte, per la chiusura della via Saffi. Ormai l’unico modo per avvicinarsi a meno di un km dalle due piazze è la Marecchiese. Non parliamo di parcheggiare! Solo avvicinarsi. A meno che, anche per quella, il sindaco e il suo stratega Presidente di Anthea Architetto Succi, non abbiano in mente di trasformarla in una gigantesca pista ciclabile direzione mare-monte visto che quella di via Covignano-Saffi rimane direzione monte-mare. In questo quadretto di distruzione programmata e voluta fanno semplicemente tenerezza i festoni natalizi che quest’anno hanno cominciato a comparire nelle vie centrali della città (vuota) non più i primi di dicembre, ma, curiosa coincidenza!, il giorno dei morti. L’anno prossimo per dire che il “Centro” è vivo faranno bene a piantarli o appoggiarli a ferragosto. Si consigliano foglie di cipresso.
Behemot