lunedì 9 novembre 2015

Trc e Scuola Manfroni

Si poteva dire di no e invece si è detto di sì a questa iattura per la città, passando sopra la testa dei cittadini. I nostri figli e i nostri nipoti ci condanneranno per i prossimi decenni.” Queste sono le parole del ex sindaco Terzo Pierani rilasciate in una intervista pubblicata su “Il resto del Carlino” di martedì 3 novembre scorso. Pochi giorni prima anche Eugenio Pacassoni, sempre sulla stampa locale, si era espresso con un lapidario e un po' patetico: “non dovevamo prenderlo in considerazione”. Le parole dell'ex Sindaco erano state dette e ripetute dalla maggioranza dei Riccionesi nella diatriba politica che era nata dalla idea di eseguire questo scempio. Evidentemente questi amministratori si ritenevano invincibili ed intoccabili e hanno deciso che il parere della maggioranza della gente non contasse nulla. La stessa decisione l'hanno presa per l'abbattimento della scuola media “Camillo Manfroni”, nonostante le 1800 firme di protesta raccolte dalla cittadinanza. Il senatore Camillo Manfroni donò la scuola al comune di Riccione negli anni '30 del secolo scorso, la scuola ha forgiato la grandissima parte dei riccionesi. Non si è guardato nemmeno alla storia della città per fare spazio alla palazzina. Non è stato nemmeno conservato il nucleo originale della scuola donata dal senatore: è stato rifatto stravolgendo l'architettura originale. Il buon senso non tiene conto delle idee politiche e va in una sola direzione, quella che non hanno preso il TRC e l'abbattimento della scuola Manfroni.
Glauco Selva