giovedì 17 marzo 2016

Bambini e Politica

Ho sentito diverse volte Giorgia Meloni affermare la sua "non" intenzione di candidarsi in ragione della maternità avanzata. Ha cambiato idea, benissimo. Si dovrebbe ripartire però da questa decisione, lecita e augurabile, rispetto alle nullità che anche a Roma il centrodestra, per non impaurire Mediaset, mette in campo. Sul piano politico però la battagliera leader di F.lli d'Italia, ha contribuito alla scelta di Bertolaso con Salvini e Berlusconi. Io, mammeta e tu. Se dopo due giorni cambia idea e rimane sola con Salvini, la maternità non è più il problema di prima? Dare tutta la colpa a Bertolaso che ne ha sa di sue, sembra lecito solo nel teatrino romano. Arriva la solidarietà pelosa della Città di Mezzo, quella piddina. Interessata a creare la "spaccatura" nel centrodestra, i cittadini dimenticano Buzzi&Carminati e le primarie alla napoletana. La stampa renziana si è gettata in difesa del pancino della simpatica Giorgia. Pensano di distruggere il centrodestra e arrivare al ballottaggio con il M5S, che ha scelto una candidata dalle misure giuste. Esaurito il quadro politico della Capitale ma esportabile benissimo anche a Rimini, arrivo ai Bambini. Ho ascoltato tantissime (?) donne rifiutare incarichi per ragioni di famiglia, perfino qualche padre, ma non il Figlio di Ennio, leader dei "figli d'arte" in perfetta sintonia con l'altro..Gnassi. Chi ha impegni lavorativi importanti (Ravaioli) e sceglie la strada politica: o abbandona il lavoro con rischi notevoli o non interpreta degnamente il nuovo ruolo. Succede anche nell'interpretazione del perfetto consigliere comunale. Se lo fai seriamente, il tuo impegno diventa incompatibile con un lavoro ..privato. Nel caso del.. pubblico, ci guadagni sempre. E' una constatazione quasi matematica. Sei impegnato per 12/15 ore al giorno, aggiungendo 7 ore di sonno e due per la propria persona: lavarsi, vestirsi, mangiare, muoversi, superi le ancora vigenti 24 ore. Non significa trascurare i figli ma "crescono" con altri. E' una scelta di vita. Rimane però l'aspetto gratificante: alla fine hai un patrimonio almeno previdenziale rassicurante e il figlio, male che vada, lo puoi candidare a Sindaco. Sempre non sia incinto.