giovedì 3 marzo 2016

Terzo Casello: ultima uscita

Il mio articolo sul Terzo Casello, bocciato dal Movimento "regolare" con l'autorevole sentenza di Tamburini, ha acceso un dibattito interessante ma (anche) avvilente. Non riprendo, sempre più spazientito, le tante pochezze ascoltate, voglio ribadire solo alcune "facili" valutazioni, su cui il capogruppo a 5 Stelle, doveva almeno riflettere. Se Gnassi esce con la proposta del Terzo Casello, la prima puntualizzazione, usando magari il sottoscritto e non l'architetto di casa e Rebout, poteva sottolineare che si trattava di una idea che il Movimento aveva proposto da tempo. La colpa sarebbe stata (è) del PD che nel Piano Strutturale, approvato con il funerale della legislatura, non ha previsto questa opportunità. Dimostrando ancora una volta la mediocrità culturale degli estensori di questo importantissimo strumento di pianificazione. Esaurita la premessa, la posizione di un Movimento di governo alternativo, doveva esprimere l'esatto contrario di quanto affermato da Tamburini, senza capire forse perchè. Mostrando anche disponibilità a modificare il Ptcp. Con questa scelta avrebbe "cancellato" la Complanare, il vero mostro ambientale. Almeno questo lo capite?? Usando le risorse della Strada di Arlotti (Complanare) avrebbe contribuito al rifacimento viario della Città, iniziando dalla Circonvallazione e nuove arterie di penetrazione. Si chiama politica dell'amministrare, non pensare ai selfie. Non sarebbe mancato il riconoscimento dei cittadini in particolare della Zona Sud e quelli anti-complanare. Una sorgente naturale di voti per il movimento. Avrebbe costretto il Principe, già rieletto, a giocare sul terreno a lui più ostile: i fatti. Scontentavi i furbetti dirigenti della Provincia? Meglio due piccioni con un fava a 5 stelle. Adesso branco di scienziati allo sbaraglio, ditemi dove sbaglio? Che questa fosse un'opera intelligente per Rimini doveva essere ragione prevalente sul soggetto proponente. Si chiama amministrare per la Città, non Cardone.

P.S. Qualche amico che conosce (un pò) più di me il cerchietto magico rimasto nel movimento, mi ha invitato a riflettere sul fatto (presunto) che all'origine del Niet di Tamburini ci fossero proprio le decine di articoli che ho dedicato al tema. Adesso falla correggere da Germani o Della Motta. Sono sicuro che alla fine, il figlio di Ennio uscirà con la sua democratica proposta: occupiamo l'autostrada.