venerdì 11 marzo 2016

Shpalman non obliterà. AM Vs PD

Certo che l’agglomerato PD ha doti da incassatore notevoli. Anche quando subisce colpi sotto la cintola dal suo stesso pugno. Dalle precisazioni del Presidente di Agenzia Mobilità Rimini, Monica Zanzani, sono passati solo 4 giorni e già la macchina del bi-pensiero di Orwelliana memoria ha insabbiato il colpo da RPG sparato dalla professionista, eletta dalle stesse giunte renziane. E pensare che l’accusa era da KO. In primis sul piano della governance: Agenzia Mobilità rappresenta la committenza; non può esimersi dall’adempiere al proprio compito perché Start Romagna è di proprietà dei suoi stessi proprietari. Nel suo statuto non c’è scritto che deve assecondare le volontà del Comune capofila, ma bensì c'è scritto che deve vigilare affinché le tariffe siano congrue. Al contrario, la situazione di fatto per cui l’azienda erogatrice del servizio è di proprietà dei comuni, non è affatto una condizione strutturale. In secondo luogo l’aspetto informativo-contabile: come è possibile che nelle partite economiche tra i due soggetti giuridici esistano discrepanze contabili tanto importanti? Anche il più insufficiente tra gli studenti di ragioneria sa che un debito non è un fondo rischi. Pretendere il pagamento di un debito da una Azienda che non lo ha registrato come tale e non intende dunque onorarlo, in altri ambiti sarebbe da adire le vie legali… Qui l’esperta Zanzani (o la convenzione stessa...) richiede “solo” l’intervento di un arbitrato, ma penso cosa accadrebbe se un revisore dei conti al suo pari, in sede di Relazione al Consuntivo 2015, richiedesse la riconciliazione delle partite tra AM Rimini e Start Romagna, allora i panni sporchi non si potrebbero più lavare in casa. Infine interviene l’aspetto più civico: il committente ( Agenzia Mobilità Rimini) ci dice che l’erogatore del servizio (Start Romagna) addebita a noi cittadini pretese per crediti superiori a quanto dovrebbe essere stato speso affinché l’erogazione del servizio fosse stata economicamente efficiente, addirittura spingendosi a dichiarare che mancano le “pezze giustificative” di quei maggiori costi! In risposta giunge un laconico commento sulla pagina facebook dell’Assessore delegato che ci informa che i costi del servizio sono diminuiti del 23%. E’ come se Maria Antonietta ci dicesse: “Oggi il pane costa solo 20 € al kilo: gioite!” Ma di cosa dovremmo gioire? Del fatto che ieri costava 25 € al Kilo? Ma davero davero? Da qui il silenzio tombale rispettato da tutto l'apparato, se non da chi cerca ancora l’ultimo treno per contare qualcosa nell’agglomerato PD. Da qualche ora, sul profilo “Lunga vita ai circoli del PD. Avanti Savoia!” sono comparsi commenti alla questione e la linea (del fango) da tenere è evidenziare che in media, i 20 dipendenti pubblici di AM sono pagati il 25% in più dei 900 di Start Romagna. Come potete ben capire sono commenti da navigati manager del calibro di Antonio Peluffo. No perché poi i commenti continuano con ventilati: “Adesso la faccenda assume una prospettiva diversa”. Ed ancora: “Houston abbiamo un problema”. Certo che avete un problema, non sapete distinguere tra una azienda che si occupa di controllo del servizio e una azienda che eroga il servizio! Sarebbe come pretendere di comparare la struttura dei costi propri della PricewaterhouseCooper con quelli di un call center a Bombay… Ma questo è il livello. Infine un’ ultima cosa: sono certo che la Presidenza di AM non si presti a giochi di potere tra le intestine fazioni del PD. Se questa mia ipotesi di pura fantascienza fosse in qualche modo plausibile forse non basterebbe nemmeno la NASA a togliere le castagne dal fuoco. E’ un vero peccato aver perso quell’arguto commentatore di Carlo Parmeggiani… 
Itzhak Stern