domenica 6 marzo 2016

Il Demanio di Arlotti

La mettiamo sul formale: Onorevole Arlotti, lei reclama una "Legge" per regolare il Demanio secondo le sue "desiderata" piddine. Le ricordiamo che esiste già, non se ne sarà accorto, troppo preso a gareggiare con Pizzolante fra chi è più vicino agli interessi dei bagnini e chioschisti, trascurando però quelli dei cittadini che l'hanno premiata. La Direttiva Bolkestein voluta e votata dal suo governo nel 2006, non fa altro che mettere in pratica lo slogan autorevole che compare in tutte le aule di..giustizia: La legge è uguale per tutti. Si dovrebbe desumere che vale anche per i fortunati concessionari di uno strategico bene pubblico come la spiaggia. Ci vuole spiegare, considerata l'antica conoscenza, cosa significa l'ultima "sparata" che ci è arrivata dalla sua "natale" S.Ermete sul Mare? Cosa vuole dire con il richiesto "riconoscimento degli investimenti effettuati dai concessionari"? Quali sono gli elementi che li determinano? Cos'è una "buona uscita"? Chi paga? Oppure può essere un valido "motivo" per una concessione magari trentennale? Sono domande talmente semplici che le potrebbe rivolgere anche un modesto rappresentante del suo "largo" partito, un segretario o capogruppo qualsiasi. Non ci rivolgiamo a Melucci, starà preparando la risposta per l'Agenzia della Mobilità, piena di "accantonamenti" troppo somiglianti a debiti. Un onorevole, questo glielo riconosciamo, deve essere sempre fortemente presente sul territorio, come fanno gli "eletti" a 5 S di Cardone. Le è riuscito ben altro. Facendo finta di sponsorizzare il dimenticato Ravaioli, si è fatto eleggere. Però passare come il "nuovo" dopo essere stato per 12 anni il colonnello di destra del Dottore prestato è difficile anche nel partito che lei rappresenta stupendamente. Ma questi sono affari vostri e ci sembra li stiate gestendo ..malissimo. Noi la vogliamo però ricordare (amichevolmente) nella sua versione più autentica: il sindacalista cislino che avrebbe fatto a pezzi (allora) un leader come il vostro bulletto toscano o più simpaticamente come il "vagabondo" in Zir par la Rumagna, raggranellando voti in dialetto. Spinti da immensa e mattutina bontà non citiamo le rotatorie, progetti e l'imbellettamento di Rimini che ci è costato quasi come due Palas. Ugualmente inutili. Un consiglio affettuoso: non parli più di Demanio, rimanga nell'agricolo. Noi la ricordiamo come A Te Faz, anche se (purtroppo) poi le...faceva davvero, non come il suo "nuovo" amico di corrente. l'ex dalemiano, veltroniano, bersaniano, oggi abbracciato (con lei) al renzismo. Ci dica la verità: non ci ha mai davvero pensato a tornare nella fonderia?