sabato 5 marzo 2016

Per chi ha voglia di capire

L'ultima discussione "riminese" in ordine di tempo è l'Anfiteatro. Qualcuno ha indossato la maglietta del Ceis, è andato a scuola o ha mandato i figli dove imponeva lo status sociale o magari convinto dalla originalità "svizzera", qualche altro usa invece i reperti come armi o cimeli rimasti. Così si tenta di fare politica a Rimini. A dire il vero non sono messi bene neanche in giro se penso che a Cattolica hanno vinto le "buche" di Gambini. A parte le esperienze di Bellaria e quella "indigesta" di Riccione, sembra che anche Coriano si stia normalizzando verso l'inevitabile renzismo. Ci sarebbe da giocare la "grossa" partita di Rimini o almeno credevo fosse ancora permesso tentare la fortuna elettorale prima di cadere nel Cda della Fiera, come regalo per il generale inciucio. Se alzi lo sguardo a 5 stelle, usando la presunzione di sapere cosa "abbisogna" la Città, ti scontri con centinaia di persone attirate in una saletta che ne contiene al massimo 43, dall'eloquio convincente del Figlio di Ennio. Se poi pensi che una tenzone elettorale si dovrebbe svolgere a colpi di programmi, sei proprio un vecchio rimbambito. Potevi fare però il tuttofare di qualcuno. Non spingetemi a dire che è meglio...Non parliamo solo di un Anfiteatro che assieme alle poche cose rimaste visibili può impreziosire il menù da offrire a visitatori e cittadini, ma di un "pezzo" importante della nostra Città da riqualificare. Area ferroviaria, parco Ausa, lo stesso Anfiteatro da "cucire" con il Centro Storico. Un quadro urbanistico di valore inestimabile, per abbattere il diaframma che storicamente divide la città. Partendo da quanto deciso in passato, solo uno come Chicchi aiutato dal "Bel" Gambini poteva prevedere un "tunnel" che dal Ponte di Gnassi (Bastioni Orientali) sulla via Roma, sbuca all'altezza del Grattacielo, per poi immettersi in via Rodi. Una teorica soluzione per il collegamento con la parte nord della città, attraverso il Ponte della Resistenza. La mia proposta, riportata nel Piano d'Indirizzo della Mobilità è di avere il coraggio di collegare la zona mare con la via Roma, utilizzando l'area già asfaltata, per entrare nell'area ferroviaria (deposito). Proseguendo, con il necessario sottovia in corrispondenza della ferrovia, nell'attuale parcheggio. Nello stesso Piano veniva prevista una "nuova" via Monfalcone da ampliarsi usando le aree ferroviarie, per proseguire sulla via Rodi, attraversando il Porto in adiacenza al ponte della ferrovia e terminare sulla via Sacramora, usando l'antica Labriola. E' semplice (?) capire che diventerebbe un nuovo percorso della via Roma collegata direttamente con la parte nord, scaricando il traffico storico della stessa. L'attuale via Roma è una "statale" cittadina con i cartelli di Gnassi. Inventano improbabili ponti pedonali che nessuno userà (vedi Centro Ausa). Impostata la viabilità che doveva essere lo scheletro del Piano Strutturale, il secondo tema diventa la "pianificazione" delle aree, dallo scalo merci al Settebello. Due punti fissi: parcheggi interrati ed una piattaforma per la sede del Mercato Ambulante. Una collocazione molto vicina alla marina. Il recuperato Anfiteatro diventa un'oasi di verde che da piazzale Clementini raggiunge i Bastioni Orientali. In questo quadro di autentica riqualificazione, al Ceis e Filippini va data una soluzione alternativa. La mia proposta è trasferirli nel Parco Ausa utilizzando l'area della Casa oggi destinata ai cral aziendali. Anfiteatro e mura diventano l'ingresso nel Centro Storico. Il vuoto di Piazzale Gramsci va riempito di contenuti identificativi. Sono i temi sui quali sarebbe giusto e utile il confronto programmatico ed elettorale. Siamo "fermi" in attesa del tram dei nostri desideri. Chiediamo però di fermare la politica degli "spot". Una città rappresentata da figurine spacciate come progetti. Mi chiedo però quanti siano i candidati sindaci in grado di capire i temi che abbiamo trattato in dieci anni. Questo è il grande vantaggio di Gnassi, lo usa anche in una situazione che definirla precaria sarebbe un elogio al Job'S Act della politica riminese. Francamente credevo che il Pd con la "scusa" del rinvio a giudizio scegliesse un altro/a candidato. Sono troppo sicuri o presuntuosi. Quando e se potremo fare una campagna elettorale con il nostro Fabio Lisi vi costringeremo a parlare di cose serie e necessarie. I circhi sono spettacoli da bambini. Neanche.