venerdì 4 marzo 2016

Un Calcio al Rimini


Che il Presidente della Soc. Rimini Calcio, ormai a "poco" tempore" sia il gestore di una discoteca, per di più nell'odiata (da Gnassi) Riccione, la dice (quasi) tutta sullo stato della nostra (poca) imprenditoria rimasta. A dire il vero anche nei periodi delle "folli" valutazioni del mattone alla Borsa di Piazza Cavour, con l'indice di Palazzo Garampi che fluttuava sempre verso l'alto e perfino l'altissimo, non c'è mai stato un cosiddetto imprenditore di Rimini che avesse mostrato il doveroso coraggio di gettare qualche utile nella società di calcio. Vincenzo..Bellavista, l'unico presidente per passione, aveva impresa, residenza e interessi a Longiano. Questa è la storia della nostra città vista (anche) da angolazioni sportive. Il calcio o meglio il contenitore Stadio, spacciato per nuovo, doveva servire per un'altra iniezione letale di 4.000 appartamenti. Il Carlino in edizione troppo realistica, oggi titola che in un anno 500 appartamenti sono stati pignorati, senza aspettare la sesta rata insoluta. In ogni caso il Signor De Meis è da ringraziare, non chiudere. Ci sono state famiglie sindacali e politiche sparse che hanno onorato gli spalti gratuitamente, giusto il tempo del mandato. Della Motta, a 5 (regolari) stelle, va controcorrente, lo frequenta per farsi candidare da Cardone. Tommy scherzo, ci andavi, senza capire, anche prima. A Rimini, quando le cose già precipitavano, ma nessuno faceva finta d'accorgersene, lo sport cittadino era un trampolino visivo per qualche pupazzetto oggi scomparso perfino dalle modeste cronache locali. Uno degli stadi più brutti d'Italia e due palazzetti si gonfiavano di pavoni improvvisati grazie a qualche speculazione immobiliare andata (quasi) sempre a buon fine. Oggi la parte più importante dell'attività sportiva, quella di base o dei ragazzi/e sta soffrendo, la notizia più triste è quella dei 500 ragazzi della Scuola Calcio che (spero di no) corrono il rischio di dovere emigrare o smettere. Sarebbe doveroso fare una panoramica sulla gestione e lo stato dell'impiantistica. Le crude foto di Ermanno Baldini testimoniano la verità. Lasciati nelle mani e nei bandi di Brasini dovremo andare (con il Trc) a Riccione per svolgere i campionati. I "tifosi" che si sono recati in Consiglio Comunale per chiedere un disperato aiuto hanno clamorosamente sbagliato l'indirizzo. L'unica partita che interessa a Gnassi, con la sciarpa biancorossa, è quella del suo Lungomare pieno di "manifestazioni" d'interesse, dopo avere sistemato l'altra, più interessante, del Borgo dei ristoranti. Almeno non fatevi abbindolare dall'ennesima promessa. A Rimini è finito anche il calcio da Stadio.