domenica 27 marzo 2016

Il Pd di Pasqua

Ci sono due persone: Gobbi Lino e Fabbri Riccardo che da sempre "spataccano" però ai grandi livelli della politica elettorale riminese. Hanno iniziato la loro incessante opera da quando è sparito il Pci ed è arrivato Chicchi. Il grande inventore del connubio (locale) con la Dc. Questi maneggi, prima, avevano altri processi evolutivi, tutti all'interno della grande chiesa comunista. I "due" profittano dello sprofondo qualitativo che si è abbattuto sul Pd, mai come adesso però padrone dell'Italia e di Rimini, eccetto la Fondazione, lasciata alla presunta opposizione, in cambio di una neutralità consolidata. Nella Lista della certa vittoria, in attesa della certificazione da parte di Melucci, sembra non possano fare a meno della preziosa opera dei Pironi, Allegrini e Gallo, mentre "l'ombra" di Astolfi incombe minacciosa su Viserba. Rimangono i "giovani" Morolli e Piccari a difendere d'ufficio il Sindaco, rieletto da solo. Un quadro preoccupante ma non diverso dal precedente. Si sente la farisaica paura di non avere l'opposizione a Rimini. Come se ci fosse sempre stata. Dalla candidatura di Tadei in poi, tutti quelli che potevano sicuramente o forse vincere sono stati..annientati sul nascere. Lo stop imposto al M5S per usurpazione di titoli, poltrone e... tanto altro, non cambierà niente, Gli scranni oppositivi in consiglio comunale saranno esattamente quelli di prima: nessuno. Anche Renzi Gioenzo è scaduto a coreografia. Se vuoi rovesciare il sistema di potere non esiste altra strada di quella scelta vittoriosamente a Riccione. Un personaggino pentastellato "solo grosso" ci/mi accusa di avere organizzato la lista alternativa per fare vincere il Pd a Rimini. Lui invece ha inventato quella grillina per fare vincere la Tosi. Senza interventi di Casaleggio. La partita più dura e decisiva sarà all'interno del Pd. Lo ripeto ad noiam, non credo che questa legislatura, ammettendo che inizi, possa durare cinque anni. Non ci sono più strade da pitturare, le rotonde, anche quelle con diametro inferiore ai due metri, non fanno più notizia, i progetti del Lungomare sono finiti in burla, la Grande Distribuzione ha stravinto, il Centro Storico finalmente cancellato, cosa può fare un Gnassi nei 1800 giorni futuri previsti dalla legge? Avere contro Melucci, la storia insegna, porta "male". Fu lui a stabilire che Gnassi poteva interrompere la promettente carriera di attore-autista e fare perfino il sindaco. Invece di ricevere un meritato grazie, si senti insultato come dispensatore di mattoni, però per tutti. Non bastasse, il "verucchiese" iniziò la raccolta delle firme (gnassiane) per cancellarlo dalla giunta regionale. Al suo posto è arrivato Corsini un altro esperto di demanio balneare. Avendo a disposizione 32 candidature ci sarebbe posto anche per un disperato Della Motta e il suo cuoco, ma la partita verrà decisa dagli eletti. Magrini chiede di fare il vice sindaco in quota a Melucci, le banlieues riminesi saranno nelle mani dell'opposizione interna. A Gnassi non rimarranno che due posti sicuri per gli insostituibili Jamil e Bando Brasini, soffocato dagli avanzi di..bilancio. Dimenticavo, esiste un Piano B, nel caso probabile, certo, di incidenti giudiziari: Emma Petitti. Quella sarà la vera partita. L'opposizione e il M5S intanto sono da ricostruire.