giovedì 17 marzo 2016

Rimini Sicura

E’ di stamattina la notizia della rapina ad una tabaccheria di Via Saffi avvenuta ieri sera, pare intorno alle ore 20. L'ennesima, che fa da rapido seguito a quella avvenuta circa quindici giorni or sono in un negozio di abbigliamento in Via Covignano, e della precedente alla Fiera dei Bimbi non distante da quella via; oltre a ciò che poi leggiamo frequentemente, per quelle che accadono nel resto del territorio. Così mi sono andato a rileggere il Gnassi election Program (dicasi programma elettorale del Sindaco, detto in modo esterofilo come si usa sotto questa Amministrazione Comunale), al punto 6 “Rimini sicura: la legalità come valore civico”. Tra gli scontati concetti che lo compongono, ho notato, tra l’altro, che si parla “della rivisitazione radicale del ruolo della Polizia Municipale, non più ‘addetto alle multe’ ma operatore della sicurezza”. Se escludiamo la famosa operazione elettorale “Kebab 2”, peraltro troppo facile e scontata perché in quella zona viene invano denunciato da tempo immemore dai residenti un forte degrado e la presenza di individui dediti allo spaccio, poi si hanno poche notizie della destinazione della Polizia Municipale per altre operazioni simili; né della loro attiva e costante presenza laddove si sono ripetuti episodi criminosi o in aree sensibili; anche se queste ormai comprendono tutta la città. Però di multe se ne fanno, anche perché rappresenta una corposa voce del bilancio comunale, e questo conta. Per combattere questo fenomeno, non basteranno neppure le molte telecamere elettorali promesse qua e là, e neppure quelle esistenti. Chi compie atti criminosi non le ritiene un deterrente, perché non ha nulla, o quasi, da perdere. E questa ormai l'aria che pare respirarsi a Rimini, inquietudine ed incertezza per questi continui episodi, che paiono anche in aumento rispetto il passato. E che oltretutto rovina lo stato di grazia pre elettorale vissuto dal PD riminese, e dal suo riconfermato candidato sindaco, perché portano alla ribalta promesse disattese, e la sensazione di un non controllo del territorio. 
S. De Vita