venerdì 25 marzo 2016

La Teoria degli Insiemi

Spesso o quasi sempre la democrazia è un calcolo dei mezzi; brutto a dirsi se attendiamo all'etimologia del termine ma un po meno se ci guardiamo attorno. Non tutto stona nell'intimo del termine, per quanto democrazia non è altro che governo del popolo o meglio definito sistema di governo, in cui la sovranità è rappresentata dai cittadini nelle forme consuete, ma ovviamente non esercitata. Si condensa tutto il principio in ciò che si traduce in votazione, più o meno segreta in virtù dei casi, dai pochi o dai tanti in seno all'istituto. Voti nel tuo condominio, voti nell'assemblea sindacale (chi ancora può...), voti al supermercato con i bollini: insomma, il voto è qualcosa che premia o penalizza l'azione di qualcun'altro. Dove sta quindi il calcolo dei mezzi? Nell'opportunità o nei modi in cui è possibile determinare il flusso di quei voti, per quanto lo stesso voto non è sempre dettato dal rigore logico e oggettivo, ma soprattutto morale, opportunistico o etico. Diventa soggettivo e non obiettivo, quando il voto è espresso al di fuori del contesto conosciuto; ovvero: faresti votare nell'assemblea del tuo condominio un terzo che neppure ci abita? Anche la comunità riminese è rappresentativa di questi vizi e contaddizioni, e mai come in questo periodo, si sono viste così tante liste e raggruppamenti di ogni ordine e grado, unite indissolubilmente tutte a ripetere le stesse identiche cose, ma da condomini diversi. Eppure tutti parlano della stessa città; medesimi problemi con ripetizione degli stessi intenti, ma ognuna con il proprio capo-bastone, perdendoci così nella giungla delle illazioni, delle accuse gratuite, del non-sono-stato-io o nella formula più ricorrente non-è-colpa-mia. In questo blog per anni si è inneggiato alla partecipazione cittadina ed alla condivisione di intenti, denunce, e approfondimenti di vario genere e titolo, sebbene alla fine ci si ritrovi all'ennesimo schieramento di parte che azzera questi principi (cui prodest?). E' indiscutibile che l'affinità ai principi del Movimento 5 Stelle nazionale, sia stato ripetutamente condiviso e propagandato all'interno di questo blog, con tanto di firme e avvalli di persone e soggetti istituzionali dichiaratamente allineate, ma...ma...ma... Alla fine, la storia della nostra cultura ci ripresenta il conto e la sentenza : divisione! Siamo talmente fantasiosi e camaleontici, che alla resa dei conti mostriamo sempre la nostra natura effimera ma personalistica. Piuttosto che concentrarci sull'intera città o sul bene comunitario, preferiamo il nostro piccolo condominio, il nostro quartierino, la nostra zona di quotidiano passaggio. L'apice del masochismo intellettuale lo abbiamo raggiunto per l'ennesima volta, sopprimendo il dialogo e la dialettica faccia a faccia, ma tutti arroccandosi con editti capitali nei circuiti a tutti conosciuti: a colpi di feisbuk tuitter uotzap (ve li scrivo così perchè sono luoghi vuoti). Mai nessuno che scenda da quel palco o da quello scranno virtuale e dicesse : Mea Culpa! Un gazebo non farà primavera nè pretesa, ma fa molto comunità e condivisione pubblica e aperta, per chi ha voglia soprattutto di confrontarsi e mettersi in discussione. Ad un passo dal massimo consenso e condivisione cittadina, unica vera manifestazione di interesse politico nella storia riminese, lasciamo crollare le coscienze e le speranze della collettività; in capo ed in nome di chi??!! Ognuno mediti sulla propria coscienza: non faccio il cacciatore di colpe altrui. Una cosa è certa: la geometria degli insiemi spiega molte cose ed apre la mente ad orizzonti più ampi, dove l'unione e la coesione è possibile sempre e comunque con oggetti e soggetti assimilabili e contigui. Le regole sono le stesse di sempre e valgono in qualunque insieme : dialogo, comprensione, pluralità. Come non esiste, e mai è esistita una sola verità, così possono coesistere più pensieri e opionioni diverse, ma la virtù risiede nel farle confluire nel medesimo insieme geometrico. 
 p.s. Se questa riflessione vi è parsa ermetica o inesplicabile, -Non è il mio giardino- ora vi apparirà come una profezia.
 Ernesto Reali