lunedì 22 luglio 2013

Barricate

Napolitano ha costretto il Pd ad alzare le barricate in difesa dei DueLetta, blindando il governo e falcidiando il consenso elettorale. Sembra che il Suo Governo Due sia più importante del destino del Pidi. Per arrivare a questo risultato si sono giocati anche l'ultima risorsa, la figura che ha rimediato Renzi è quasi pari a quella di Alfano. Si è visto quanto poco conti all'interno dell'apparato. I voti di astensione non sono nemmeno ascrivibili alla sua corrente. Un'azione coordinata, succede tutto nel giro di poche ore. Napolitano si schiera al fianco delle sue deboli creature, poi costringe il partito democratico ad una scelta suicida. Poco dopo è il Pd a confermare a larga maggioranza la fiducia all’esecutivo. Fanno ridere quelli del pidi che dicono che Renzi è di destra e votano Bersani che li porta con Berlusconi. La riunione dei senatori dem ottiene risultati tutt’altro che irrilevanti: la mozione di sfiducia al ministro Angelino Alfano viene respinta, il partito si ricompatta attorno alla linea del segretario, il fronte dei renziani finisce per dividersi. Come se non bastasse, in mattinata è lo stesso governo a congelare le polemiche sulle riforme fiscali. Durante l’attesa cabina di regia tra i rappresentanti della maggioranza e i ministri interessati, l’esecutivo conferma l’impegno a cancellare l’Imu sulla prima casa e a scongiurare l’aumento dell’Iva. Mettendo al riparo le larghe intese da ulteriori scossoni. Dal punto di vista di EnricoGianniLetta e forse ancora di più del presidente Giorgio Napolitano, meglio di così non poteva andare. Grillo ed il MoVimento ringraziano, se avessero costretto Alfano alle dimissioni sarebbero state diarie amare, Casaleggio correva il rischio di...andarsene. Napolitano blinda l’esecutivo delle larghe intese, ammonendo severamente i partiti, non ha più tempo per un..terzo tentativo. Tutto quello che è successo, dimenticavo di dirlo, è fatto naturalmente nell'interesse del Paese, che importa se siamo diventati uno scalo obbligato per tutti quelli che vogliono rapire, nascondere, rubare e farla franca. Clinton ci tratta come fossimo la Guantanamo europea. Il Colle in ogni caso non offrirà alcuna sponda a chi immagina alternative all’attuale esecutivo. Rinotiamo in Repubblica un cambiamento deciso di atteggiamento, presto avremo delle novità sconvolgenti, la difesa non tanto di Alfano ma di una verità di stato al cui confronto Ustica è una adamantina vicenda, per non sfaldare e salvare il governo di Berlusconi non è sopportabile se non ti chiami Rossano Albertini o il pontefice di Riccione. Se dovessimo quotare le nostre scommesse sulla sentenza del 30 luglio ci sembra impossibile che tutto questo lavoro istituzionale vada a puttane.... come il Cavaliere.