lunedì 15 luglio 2013

Calamità Sindacale

Ci sono diverse cose che determinano l'accettazione dello stato di Calamità. Sicuramente la conta dei danni non è una di quelle, perché potrebbero essere causati dall'inadeguatezza con cui si è affrontata un'emergenza. Noi, come Movimento 5 Stelle, abbiamo posto, tramite l'apposita commissione, delle domande precise nel merito del funzionamento di tutto l'apparato, sia delle strutture fisiche che dovrebbero smaltire l'eccesso di acqua, sia delle strutture dirigenziali che formano la catena di comando nel momento dell'emergenza. Per la precisione abbiamo chiesto: Esiste un Piano di Gestione delle Emergenze Comunali? Se si è in vigore attualmente? Se no è previsto? E' logico, opportuno e necessario che un qualunque piano di Gestione delle Emergenze Comunale preveda l'apertura preventiva delle paratie degli undici sfioratori riminesi, nel caso siano in arrivo piogge abbondanti, tali da comportare un rischio di allagamento per la città o di sue parti? Se è così, è il Sindaco che deve dare l'ordine di apertura delle paratie in caso di rischio di allagamento? Esiste attualmente un protocollo che preveda delle procedure standard da seguire in caso di arrivo di piogge abbondanti comprendente l'ordine di apertura preventiva delle paratie? La legge prevede che a dispetto della presenza o meno di un Piano di Gestione delle Emergenze Comunale il Sindaco sia tenuto a conoscere le vulnerabilità ed i rischi del Comune e ad assumere le necessarie decisioni anche in assenza di procedure adeguatamente documentate? Se si, il Sindaco è tenuto ad impartire l'ordine di apertura preventiva delle paratie se sono in arrivo piogge particolarmente abbondanti? Quale è il budget assegnato alla Protezione civile negli ultimi sette anni? Quale è l'importo del budget effettivamente speso per la Protezione Civile? Inutile dire che non abbiamo ricevuto risposta se non al fatto, ineludibile, che il Comune non ha un Piano di Gestione delle Emergenze. A giustificazione, durante il Consiglio Comunale, ci è stato detto che sono molti i comuni che non ce l'hanno, nonostante che la legge 12 luglio 2012 n. 100 abbia stabilito che entro l'ottobre 2012 i Comuni avrebbero dovuto adottare il Piano di Emergenza Comunale. Ci si conceda che queste motivazioni ci sembrano puerili, soprattutto se consideriamo che Rimini è un capoluogo di provincia. L'unica nota positiva che abbiamo colto in quella Commissione è stata l'estraneità di Gabriele Sarti, comandante dei volontari della Protezione Civile, al gioco del Rimpiattino. E' stato l'unico infatti a mettere sul tavolo la realtà della situazione, ossia che esiste un problema di coordinamento nonché una situazione fatiscente per quanto riguarda le strutture e i mezzi in uso alla Protezione Civile: di tre carrelli di carico disponibili, solo uno è operativo; il materiale e le attrezzature sono di fatto incustodite. Dunque l'ultimo quesito risulta superfluo soprattutto se si tiene conto che questa Giunta, con la spocchia che la contraddistingue, ha trovato ben 250.000 da destinare all'ormai noto PalaBertino stralciandolo da un bilancio comunale blindato ad ogni emendamento (approvato mentre ancora si piangevano le vittime ed i cittadini spalavano merda) e costato lacrime e sangue ai riminesi. In un contesto quale descritto dal Sarti non sarebbero dovuti essere meglio spesi? Il tutto sembra aver generato un tempo di reazione superiore alle due ore dalla prima chiamata. Sarti ha parlato senza il timore delle eventuali rappresaglie che, puntuali, si sono rovesciate su di lui non nella stessa Commissione, ma nell'uscita domenicale dei quotidiani locali. In particolare non si capisce (non è vero) perché Talenti, il Capo della Polizia Municipale, abbia preferito confrontarsi sulla carta stampata anziché faccia a faccia nella stessa commissione in cui era stato sollevato il problema. Ne sapeva poco e doveva prima chiedere a qualcuno? Molto più probabile che tra le responsibilità personali emergenti si stia giocando al tiro al bersaglio: tra Assessore, Dirigente preposto e coordinatore alla protezione civile, quale sarà l'agnello sacrificale? Non è nostra intenzione sostituirci al lavoro della Procura attivamente impegnata nel comprendere se vi sono meccanismi che non hanno funzionato nell'occasione della "Bomba d'Acqua", ma i dati certi che stiamo mettendo in fila non sembrano andare nella direzione della prospettata Calamità Naturale, anzi più che altro, ci si consenta la battuta sembra più una Calamità Sindacale. Mentre proprio nostro è il compito di evidenziare alla cittadinanza l'inadeguatezza di questa Giunta e del Sindaco, che appare evidentemente impegnato su tutt'altro fronte che garantire la sicurezza e l'incolumità dei suoi concittadini. Cosa altro è necessario perché costoro si dimettano seguendo i dettami della responsabilità politica? Concludiamo con l'augurio che venga dato più spazio alla verità sui fatti di cui riferiva Gabriele Sarti, perché se la situazione fosse esattamente come l'ha descritta in Commissione, oltre ad essere grave, c'è l'esigenza di un rimedio immediato.
 Movimento 5 Stelle Rimini