giovedì 25 luglio 2013

Convegno Cna Nautica

CNA Nautica, in collaborazione con Assonautica, organizza un incontro fra le forze più rappresentative del mondo della nautica da diporto per trovare risposte ad una crisi che sembra non avere fine. LA NAUTICA STA AFFONDANDO: E’ COLPA SOLO DELLA CRISI INTERNAZIONALE ? In Italia ci sono 8000 km di costa: una grande opportunità per il Paese che non siamo in grado di valorizzare adeguatamente. L’iniziativa si terrà presso la sala convegni della Marina di Rimini VENERDI’ 26 LUGLIO, ORE 17.30 Programma dei Lavori: - L’impegno di CNA Nautica a favore delle Imprese GIANCARLO GAMBERINI - Resp. Nazionale CNA Produzione/Nautica; - Prospettive e proposte per la Nautica italiana ANDREA GIANNECCHINI – Delegato per la Nautica della Presidenza nazionale CNA Prod. - Il valore del nostro settore per l’economia ed il turismo italiani GIOVANNI PARMEGGIANI - Presidente Provinciale di Assonautica Sono stati invitati tutti i rappresentanti delle organizzazioni che operano nel mondo della nautica da diporto (UCINA; ASSOMARINAS, ASSONAT, VELA & VELA), il Ministero dei Traporti e delle Infrastrutture, le Istituzioni locali (Sindaco di Rimini, Provincia di Rimini, parlamentari locali, consiglieri regionali, Camera di Commercio), nonché le Imprese del settore. INFO: CNA NAUTICA Rimini: arapone@cnarimini.it – Tel 0541/760243 – 348/2564049 Breve nota illustrativa Il settore della nautica sta soffrendo la crisi economica in modo superiore alla media di altri comparti produttivi. Il problema non è legato soltanto e necessariamente alle difficoltà congiunturali della nostra economia nazionale, in quanto i potenziali acquirenti di imbarcazioni sarebbero teoricamente ancora in grado di “muovere” il mercato di questo settore. Purtroppo, negli ultimi anni è passata l’equazione che i proprietari di barche siano tutti ricchi ed in quanto tali anche tutti evasori fiscali, giungendo così a criminalizzare un intero settore che rappresentava fino a pochi anni fa una punta di eccellenza della produzione italiana. I cantieri navali sono tutti in gravissime difficoltà perché il mercato italiano è crollato, quasi scomparso, e soltanto chi riesce ad esportare ha limitato parzialmente i danni. La pur giusta lotta all’evasione fiscale, portata a livelli a dir poco esasperati, si sta producendo in un incredibile atto di autolesionismo che incide sulla nostra economia ! CNA Nautica, che rappresenta prioritariamente le attività della filiera nautica, come i piccoli cantieri, la subfornitura, i rivenditori, i resinatori, gli impiantisti, i falegnami, i meccanici ed i produttori di interni per le imbarcazioni, nonché tutte le attività di servizio collegate alla nautica da diporto, lancia un grido di allarme, per denunciare il pericolo molto concreto della scomparsa di un’intera filiera produttiva. E’ bene precisare che l’Emilia – Romagna rappresenta la terza realtà per numero di aziende del settore nautico strettamente inteso, con il 10% di imprese sul territorio, e la seconda per numero di addetti (il 17% del totale nazionale). Fino a circa due anni fa quindi nella nostra regione il comparto dava lavoro a circa 2700 persone (su un totale di 16 mila livello nazionale; l’intera filiera invece moltiplica per cinque volte gli addetti). Il Comune di Rimini inoltre, è quello che in regione registra il maggior numero di unità da diporto (circa il 40%). In definitiva, quello che il comparto nautico sta vivendo, è un vero e proprio attacco al cuore, che oltre a colpire uno specifico settore produttivo, va ad incidere pesantemente anche sulla dimensione turistica, per non dire dell’aspetto culturale: l’Italia infatti, paese circondato da ben 8.000 km di coste ed erede della grande tradizione delle Repubbliche Marinare, corre il rischio di veder cancellata una filiera produttiva che costituisce un elemento distintivo della nostra collocazione geografica nonché della nostra storia economica e culturale. Alessandro Rapone Resp. CNA Nautica Rimini