giovedì 25 luglio 2013

Mercato Ambulante

Il Sindaco Chicchi, alla fine degli anni 90, diede un incarico all'ingegner Semprini Cesari perchè trovasse una soluzione alle bancarelle del Mercato Ambulante, si dovevano ridurre gli spazi per i lavori al Teatro Galli. Per anni questo fu il mantra, in piena epoca Ravaioli, l'assessore al ramo (?) Gamberini, per testimoniare la decadenza incombente, fece anche il vice sindaco, come il mistero Lisi. L'ex segretario di Chicchi per anni rispose che il problema del Mercato Ambulante non esisteva e che si doveva aspettare la progettazione incaricata. Una soluzione miracolosa, stando a quello che si affermava, in grado di rinunciare anche alle aree del famoso Fossato, inventato dal colonnello di Ravaioli, l'onorevole con diaria completa Tiziano Arlotti. Convinto di non spostare il Mercato da piazza Malatesta c'era pure anche l'altro colonnello Melucci, oggi Assessore Regionale al Turismo Estinto, il quale però con più pragmatismo, individuava la soluzione con l'uso del tratto stradale ricompreso tra la rotatoria di Piazza Malatesta ed il Ponte di Tiberio, trasferendo il traffico stradale in via Italo Flori. Proposta che fece incazzare mezza Rimini. Eppure quello che all'apparenza poteva sembrare solo folclore pagato migliaia di euro per gli incarichi, ha portato dove voleva il Cuore del Mattone: all'assegnazione di parcheggi multipiani che non avrebbero più senso se il Mercato venisse spostato, a meno che non si abbia l'ardire di pedonalizzare Piazza Malatesta, assestando il colpo mortale a quella parte di centro storico che con mille difficoltà ancora sopravvive. L'idea per me intelligente, di utilizzare Piazzale Gramsci come nuova area mercatale in aperta alternativa con la scelta di Chicchi, che non ha mai azzeccato un ca.., venne riconosciuta nel primo programma di mandato di Ravaioli. Subito liquidata come errore tecnico, tanto è vero che nel secondo mandato il Duo Melucci&Arlotti ritornò alla vecchia Piazza Malatesta. Ovviamente la proposta del Mercato in piazzale Gramsci va irrobustita. Occorre mettere in gioco l'area delle Padane e tutto il perimetro lungo le mura. Individuare come definitivo il parcheggio del Settebello e realizzare un opera per evitare l'attraversamento della via Roma. Compiuto il ragionamento più o meno operativo, il vero problema di questa Città consiste nel non decidere o fingendo di farlo con altri obiettivi, quasi sempre di natura speculativa o spinti da bieco consenso consortile, sindacale, associativo, balneare. Per rimanere immobili si sono inventate progettazioni e polemiche, il sito del nuovo mercato è solo una delle centinaia di incompiute. Il Taglianastri ha cancellato l'assessore al ramo ed il suo Piano Strutturale, adottato in grande fretta per mascherare la pioggia di varianti di fine legislatura. Uno scatolone vuoto, privo di fantasia e proposte innovative, nessuno lo cita più, siamo alla Rio Urbanistica. Questo è il presente, una mediocrità condita da una recessione che a settembre produrrà letali conseguenze, non viene svolta nessuna analisi, congettura, iniziativa. Come se la Città fosse destinata all'incenerimento produttivo, la grande angoscia sindacale è non potere condurre i carri sul lungomare oppure lodare un fallimento areoportuale con 50 milioni di debiti addossati ai cittadini, come grande vittoria politica e manageriale. Credo che tutti abbiano capito che siamo zona franca dalle responsabilità, conosco le ragioni, quando Casaleggio mi farà diventare cittadino onorevole, farò un comizio in Piazza Cavour, protetto dall'immunità e dalle..diarie. Spero che almeno una delle quattro fotocopie riporti il mio testamento...olografo.