giovedì 18 luglio 2013

Le Ragioni dell'Annunziata

L'AnnunziataHuffy ha pontificato che ci sono tre ragioni, per cui il sistema, pensa che sia necessario "salvare" dalla condanna Silvio Berlusconi. Il Caimano non è Bettino Craxi. Il leader socialista era un prodotto meramente politico che si destreggiava tra le due grandi chiese, senza avere truppe alle sue spalle. Non voglio richiamare la fine di Bettino, sembra il revival di tante inchieste giudiziarie che oggi hanno inizi e svolgimenti diversi nelle trame. Cito per comodità del pidi quella del Mps. Silvio Berlusconi invece è un leader che ha governato per buona parte dei venti anni trascorsi, come prodotto dell'antipolitica, si è affacciato sul mercato con una spaventosa forza finanziaria ed editoriale, scompaginando il mondo politico e sportivo. Il suo partito, oggi in crisi, ha ancora un consenso che ammonta a un quarto dell'elettorato, mentre il Pidi che è in forte crescita di correnti, rimane l'incompiuta neanche più vergine. Silvio Berlusconi non è solo un politico potente, ma, come abbiamo appena ricordato, è anche un potente imprenditore: uno degli uomini più ricchi del paese.  La invadenza della magistratura nel mondo degli affari è una battaglia che Silvio combatte a viso aperto, mentre i suoi pari, spesso silenziosi per senso della opportunità propria e dei giornali che possiedono, condividono. Ilva, ThyssenKrupp, Pomigliano D'Arco, i giudici non sono amici, è arrivata la retata della Famiglia Ligresti, un nuovo avviso al Cavaliere? Silvio Berlusconi, ha una collocazione internazionale molto più solida di quella che aveva Craxi. Nel suo doppio ruolo di grande imprenditore e premier da venti anni è presente sulla scena mondiale. E nonostante le molte critiche ricevute non è esattamente privo di amici, della dacia di Putin ha la chiave, dei kazaki sa tutto. Solo il suo Angelino sembra non sia stato informato. Silvio ha con Bush un ottimo rapporto. E non ha in Obama, un nemico. Queste sono le Ragioni dell'AnnunziataHuffy la giornalista ad incazzate alterne, molto dipendenti dalla tessera dell'intervistato. Tutte queste ragioni portano a una conclusione che preoccupa il sistema: una eventuale condanna avrebbe un impatto sul tessuto politico italiano e internazionale molto serio. Il Pidi partito assistito dalla corrente Rep, è quello che subirà gli sconvolgimenti più repentini. Non reggono più l'inciucio, solo un segretario alla Epifani può continuare a fare finta di niente, con l'allenamento che ha avuto nel sindacato quando fingeva di contare qualcosa. Invelenirebbe il panorama italiano, acuendone lo scontro interno. La prima vittima, sarebbe la reputazione italiana, non certo immacolata. La condanna di Berlusconi sarebbe il funerale del governo DueLetta di George. Si può e si deve cercare di salvare con un qualche escamotage legal/istituzionale Silvio Berlusconi dal giudizio di una Corte? E' l'ultima domanda angosciante che la leggiadra giornalista pone. La risposta per Lei è scontata, però non ha avuto il coraggio di scriverla.