martedì 30 luglio 2013

Vattene Matteo

La direzione del Pd, riunita alla presenza del premier Enrico Letta, sembra un altro caso Shalabayeva. Al posto di Angelino nel mirino c’è la vecchia dirigenza del partito e, sullo sfondo, le larghe intese con il Pdl. Vale a dire, l’ex segretario Pier Luigi Bersani, l’attuale Guglielmo Epifani e poi il ministro Dario Franceschini e indirettamente lo stesso Letta. Sulle barricate però non ci sono solo i renziani, a dir poco sbigottiti dalla proposta di restringere ai soli iscritti la platea congressuale per eleggere il segretario: se l’aspettavano da Bersani e Franceschini, cui imputano il disastro elettorale e non se l’aspettavano da Epifani, altro graziato dall'oblio per la mancanza di controfigure? Con Renzi si schierano tutti gli altri candidati al congresso: da Gianni Cuperlo al copiagrillino Pippo Civati e Gianni Pittella. Un elenco di fighetti vestiti benino però sempre Facis, nemmeno paragonabili alla eleganza dei colori tenui di Gnassi. Rosy no outing Bindi, Matteo Orfini, pure Piero Fassino seppure con toni morbidi, persino il ‘si tav’ Stefano Esposito, i prodiani Sandra Zampa e Sandro Gozi ed i veltroniani, si incazzano e vanno ad implementare la schiera di Matteo, magari per un pomeriggio finito male. Alla fine salta il voto finale sulla relazione di Epifani: la direzione viene aggiornata a data da convocare dopo..la sentenza su Berlusconi. Intanto il Giornale ha pubblicato un articolo terrificante, se viene condannato il Cavaliere i 200 parlamentari pidielle inciuciati con il pidi, forse si dimettono e vanno a S.Vittore ad occupare le due celle libere. Certo che i giudici della Cassazione possono decidere in tutta libertà e senza condizionamenti, se le veline di casa si possono permettere articoli come quello che abbiamo letto on line, si può immaginare quale sia la pressione sulle toghe inappellabili della giustizia italiana. I due presidenti di Camera e Senato fanno a gara a chi protegge di più George, è diventato innominabile. Per Franceschini che rappresenta uno dei grandi misteri politici della nazione, dopo Alfano, il bipolarismo è finito. Non ci voleva molto a capirlo, con la riedizione volontaria ed obbligata del governo delle larghe intese. Davvero Renzi rappresenta l'ultima speranza in questo Paese per non morire tutti...berlusconiani? Non abbiamo sentore di riposizionamenti a Rimini, i nastri vengono sempre tagliati nell'ordine costituito da tre piddini ed un pidiellino, alle volte nascosto come Piacenti. Matteo Renzi, seduto lì in direzione ad ascoltare sbigottito gli interventi che di fatto lo invitano a non candidarsi alla segreteria, non se l’aspettava che lo stesso Epifani difendesse la scelta di far votare solo gli iscritti del partito. Lo stanno anche prendendo toscanamente per il culo, la scusa della restrizione delle primarie ai soli iscritti, da almeno nove anni per non essere peggio di Grillo, a Viserba farà votare solo la quota dei Morolli per Melucci. Con 61 iscritti su 15 mila abitanti, la vittoria si gioca sull'attivismo di Mattia. non può più promettere fuochi e cotillons, ormai sfiniti da Gnassi, va a finire che riuscirà a chiudere i passaggi a livello quando entrerà in Giunta al posto di Biagini, pronto per andare sotto il tendone di Astolfi. Una riunione quella della direzione a porte chiuse ma i tweet l'hanno trasformata in streaming della vergogna. Beppe continua così, fa solo attenzione a Casaleggio, una intervista ogni quattro anni va bene, il danno è colmabile.