lunedì 29 luglio 2013

Parola di Carim

Senza la Carim, non si vola, con la Banca si campa. Il presidente Bonfatti si inorgoglisce rammentando che senza l'assenso bancario del maggiore creditore il concordato non avrebbe speranze. Come dire, dobbiamo avere dieci milioni concessi imprudentemente, ne diamo altri due/tre per avere qualche speranza di rivederne uno e mezzo. Ognuno può usare gli strumenti della felicità come vuole in questo caso sarebbero anche problemi di qualche migliaio di piccoli azionisti (i grandi se ne sono andati prima della tempesta commissariale) che non hanno festeggiato molto in questi anni. Sono le Feste che vanno di moda a Rimini. E' vero che se la Carim non avesse concesso la disponibilità, lo scalo imprudentemente dedicato a Fellini, sarebbe finito in fallimento. Così si vivacchia per qualche mese, al riparo da eventuali elezioni. La prima richiesta di concordato è stata respinta, la seconda è stata accettata, in mezzo c’è il ruolo della Banca del Territorio. Non riesco a capire lo sversamento di ottimismo da tutte le condotte istituzionali, più sono creditori maggiore è la felicità. Forse perchè in fondo non sono i loro i soldi prestati. Un mistero buffo se non abitassimo in questa strana città. L'altra cosa difficile da digerire, dopo averla capita, è sempre una affermazione del Presidente Carim " La Cassa di Risparmio (?) sta guidando l’aeroporto fuori dalla turbolenza, in primo luogo perché la nuova prospettiva induce alla salvaguardia dei crediti e dell’attività, in seconda battuta perché così ritroviamo il ruolo principe del settore creditizio locale che era stato temporaneamente sospeso. Il nostro intervento non è velleitario: vogliamo creare i presupposti affinchè il Fellini non vada perduto. Ci aspettiamo un risultato finale positivo, specie dopo aver constatato lo stimolo importante dato al territorio con la nostra adesione al salvataggio di Aeradria. Sono riusciti a diventare i maggiori azionisti a forza di prestiti concessi e non ristorati, i soci pubblici se la sono squagliata contenti di non rischiare civilmente e...penalmente, se non abitassero quì. L'ultima battuta del Professore in Diritto Fallimentare è splendida: nessuno è imprenditore aeronautico. L'ha capita anche Vitali che, prontamente, al centro dell'impiego si è iscritto come barista precario al Parco Ausa. Manca il nuovo Cda che secondo le illuminate menti che ci hanno condotto al più grande disastro pubblico, in attesa del trc, sarà identico al precedente, visti i successi e la contentezza generale provocata. Perchè rimuovere Masini & C? Anche la P.M si è stupita. L'Areoporto Carim decolla, prossimo scalo il 23 ottobre quando si deciderà sul concordato. Per le responsabilità secondo l'italico orologio c'è tempo. Paghiamo sempre noi, l'unica certezza. Nello stesso tempo Eticredito è stata incorporata in Banca Carim. Non facciamo paragoni tra le due cose, anche l'ex Generale della Gdf Cecchi ha tuonato, sempre solitario nel muto coro istituzionale, ricordando ai tanti smemorati interpreti dell'informazione cittadina che la Carim è riuscita ad accumulare 187 milioni di perdite, che non rappresentano un viatico incoraggiante per il destino delle nuove imprese, augurandosi che almeno ci sia un profondo rinnovamento ai vertici gestionali. La presenza di Piccari in Fondazione ci rende sereni almeno nello scritto. Eticredito è stato il sogno incompiuto partorito in tempi non ancora segnati dalla cosiddetta crisi dei subprime, perché l’atto di nascita della Banca Adriatica con l’etichetta di Etica risale all’aprile 2006 e fu la seconda in Italia. Con la giusta presunzione di voler condizionare lo sviluppo economico verso il sociale e l’ambiente. S’imbarcarono nel progetto, oltre a Carim, una serie di imprenditori, si potrebbe dire gli imprenditori di riferimento della città, di area cattolica e laica con la necessaria benedizione della Curia: da Alfredo Aureli alla famiglia Gemmani, da Tadei a Bonfiglio Mariotti. Rimane la Sede in via Dante e Maurizio Focchi con qualche altro come garanti dell'operazione, per me è sufficiente. Rimangono però i buchi di Aeradria da ripianare e trovare un lavoro ai tanti rimasti senza.