mercoledì 17 luglio 2013

W Le Ferie

Repubblica chiede le dimissioni del vicepremier Angelino Alfano, contentandosi però di quelle di un oscuro funzionario impigliato nella trama dell’affaire kazako. Matteo Renzi ha appena cominciato un giro di consultazioni europee, baciando Bond Angela, dando alla sua campagna elettorale interna al Pd una smagliante prospettiva internazionale. Da sudditi a valvassori. Le grandi manovre del governo sembrano interminabili, si stanno consumando in promesse, annunci, litigi, mentre la manovra economica in mano a Saccomanni segnala il patronage della Bce. Il Paese non è più in grado di sopportare l'Imu, Tares ma neanche la rinnovata manovrina petrolifera con la quale depredano ogni estate dalle tasche degli italiani gli ultimi cent di benzina. Se uno volesse avere un parametro per giudicare la nazione nella quale viviamo deve conoscere le ragioni che ci hanno proiettato ai primi posti nel prezzo dei carburanti. E' come leggere che la merda in mare è innocua. Nei palazzi del potere romano stanno dunque suonando tutti gli allarmi istituzionali, come mormorano nello stesso entourage di FindusDueLetta, un’altra settimana così non la reggiamo. Speriamo solo nelle Ferie, per tirare il fiato. Eppure manca quasi un mese intero alla pausa estiva, ammesso che arrivi. Il 30 luglio, c’è la sentenza di Cassazione sul caso Mediaset che determinerà il destino politico e giudiziario di Silvio Berlusconi, il secondo governo dell'inciucio appare debole e tarlato al punto che basterebbe davvero poco, pochissimo, anche solo un refolo di vento, una stronzata a caso, Calderoli, Alfano, per farlo cadere. Le larghe intese sono arrivate al punto di cottura, il pidi non le regge più, per il pidielle la cosa è molto diversa è come se milioni di cittadini fossero legati al destino di una persona. Se le parrucche della Cassazione mettono il pollice giù, cambia in pochi secondi il panorama. Grillo ed il MoVimento hanno bisogno di una rivoluzione pacifica, lo stesso vale per i democrat, dopo sette giri sono tornati al punto di partenza, perdendo lo slancio che la novità aveva introdotto. Il rischio vero è che questo gioco al massacro possa sfuggire al controllo dei registi più e meno quirinalizi, una crisi di governo, sarebbe di difficile soluzione senza cambiare quadro ed attori. Lo stato del paese è al lumicino, la disoccupazione ha raggiunto i vertici del dopoguerra, fa ridere che gli avvistatori regionali di Repubblica vedano un calo turistico del 10%, senza calcolare quello pauroso dei consumi legati all'attività vacanziera. Non cambiano mai non riescono proprio a raccontare la verità neanche sul meteo. Dopo avere appreso che in pochi mesi il debito di Aeradria è salito di altri 15 milioni, siamo sempre curiosi di sapere i dati economici e patrimoniali delle strategiche strutture chiamate Fiera/Palas, quelle che ci dovevano recare come Due Magi regali milionari di indotto. E' calato il Segreto di..Cagnoni?