venerdì 12 luglio 2013

Giulia e L'Assenteismo

Questa nota è per rassicurare tutti coloro che in questi giorni mi chiedono se è vero che Giulia Sarti è totalmente irraggiungibile da quando è a Roma. No. Non è vero. Io personalmente ci parlo molto spesso e se lei, per gli impegni che la condizionano, non è raggiungibile ho l'appoggio immediato di Monica, la sua gentile e solerte assistente. Questo succede perchè, nella mia qualità di delegato del M5S ai rapporti con Giulia, sono il tramite attraverso cui le comunicazioni "dovrebbero" passare. Dico dovrebbero per una semplice questione di organizzazione del lavoro, non che ci sia qualcosa che impedisce a chiunque di tentare il contatto. Lo sa bene Simone Mascia a cui in altra occasione avevo riferito di essere il tramite scelto. A dire il vero anche l'assistente di Giulia glielo ha ribadito, ma lui se ne è sbattuto prendendosi una giornata intera di No Comment che hanno prodotto quell'articolo di merda che potete leggere oggi sul Corriere e il cui destino migliore sarà essere il fondo della gabbia di un criceto. Un consiglio personale... mettici anche la tessera del PD sul fondo della gabbia che quella è lavabile. Detto questo confermo la connessione e rilancio spiegando un po' di cose. Da quando i nostri Deputati hanno occupato le commissioni, fatto recente, abbiamo messo in atto un protocollo di collaborazione in due direzioni. Roma Rimini con il quale, per esempio, stiamo trattando la questione del TRC e Rimini Roma. I Rimiesi saranno contenti di sapere che tramite questo protocollo i nostri attivisti, nonchè alcuni simpatizzanti, hanno mandato a Roma contributi per la commissione sanità, emendamenti da presentare alla Camera, denuncie sull'iniquità di alcune leggi regionali rispetto a categorie disagiate, richieste di variazioni di DPR e denuncie rispetto a blocchi legislativi che favoriscono le multiutility. Dire che Giulia Sarti è un'assenteista è un torto che la nostra ragazza non si merita. Bisognerebbe mandare una sua giornata in streaming per far capire come sia impossibile quello che le si contesta, ossia lavorare a Roma essendo contemporaneamente presente a Rimini, come qualcuno vorrebbe far credere sia possibile fare. Mi voglio spiegare ancora meglio. Ci sono due modi di affrontare la cosa. Il primo è quello del politico professionista con un ufficio stampa che produce comunicati ad ogni piè sospinto. Nel caso di Emma Pettitti ci sono comuncati che non annunciano una interrogazione parlamentare, ma addiruttura la predisposizione di una interrogazione parlamentare, come dire... prima o poi. Il secondo modo è quello di comunicare solo quando si hanno risultati in mano. Ed allora la domanda è semplice: ci serve Giulia perchè si faccia le fotografie vicino ai tombini ogni volta che piove o ci serve per far crescere in maniera reale la partecipazione con Roma? Io personalmente come foto mi faccio bastare quella del Taglianastri affranto (neanche troppo) dentro la Conad post alluvvione. Ma allora tutta questa polemica da dove viene? Sarebbe disonesto da parte mia dire che è tutta un'invenzione giornalistica e dunque non lo farò. La spiegazione per me è molto semplice. Fare l'attivista è dura. Quelli veramente impegnati sanno che bisogna mangiare molta più merda di quanto consenso tu possa mai generare e tenere la casa, curare i figli, lavorare, fare attivismo, nonchè trovare anche del tempo per se stesso è una congiunzione di stress che fa vacillare anche il più puro degli eroi. Che Guevara era un figo perchè doveva pensare solo alla guerra. Che ne sarebbe stato di lui se contemporaneamente a quello avesse dovuto iscrivere i figli a scuola, portarli dal pediatra, guadagnarsi i suoi spazi con il patner, lavorare, pagare le tasse, spiegare le sue mosse anche al più tonto dei suoi guerriglieri, mettere il Corriere nuovo al fondo della gabbia del criceto, rollarsi i sigari da solo e magari ascoltarsi un discorso intero di Galvani in Consiglio Comunale? Secondo me sarebbe scappato a Puerto Escondido a fare Surf... altro che guerriglia. Comunque questa nota, come detto all'inizio, non è per fare processi alle intenzioni. Il suo scopo è quello di dare la mia personale testimonianza del tipo di lavoro che si sta facendo e lo devo fare per chi ci ha votato e per i numerosi gruppi che ormai ci prendono a riferimento. Rimini è viva e vegeta, è in crescita ed è al lavoro per far in modo che la nostra collaborazione con Roma porti risultati in entrambi i sensi. Oh... se poi volete essere riempiti di cazzate non dovete far altro che chiedere (al ..). 
 Davide Cardone