giovedì 11 luglio 2013

Un Giorno

Si trattava di aspettare, di avere pazienza, stringere i denti, non parlare, augurarsi che il passaggio al Misto avvenisse rapidamente, senza affondare il MoVimento. Alle volte basta un tiro, una finta, una fortunata acrobazia per regalare il gol della vita. Quello che te la cambia, tanto Moratti becca sempre. E' bastato Un Giorno, quello della verità per riportare Grillo ai fasti di febbraio. il Pidi si è consumato, avvilito, immiserito, accartocciato, impecorito al cospetto dei problemi di Berlusconi. Ha dato la dimostrazione, al di là di ogni ragionevole dubbio, anche di Agosta, che è una vergogna definirsi di sinistra e votare quella scandalosa interruzione dei lavori(?) parlamentari. Non sono le poche ore rubate in un consesso che vota a comando, ma le ragioni della richiesta. Un certificato puttaniere incapace di capire che la nipote di Mubarak aveva quasi l'età della Pascale, chiede ed ottiene come fossero dipendenti mediaset di protestare perchè un ramo della giustizia si riunisce inaspettatamente a fine luglio. Se non fossimo sotto l'orlo del buratello, ma con un altro carnevale di Gnassi pronto, la tentazione di chiudere l'appartenenza alla categoria dei votanti ad ogni costo è alta. Grillo sbarca a Roma nelle ore successive al taglio del rating da parte di Standard&Poor’s ha capito da grande fiutatore del vento del consenso che si sta giocando una fetta consistente delle boline favorevoli. Hanno fatto una autentica porcata difficile da masare come merda in mare anche per giornali abituati a tutto. In Parlamento e nel Paese è Berlusconi a dettare l’agenda, con il Pdl che blocca i lavori trascinando il Pd nella bagarre e scatenando l’ira dei Cinque Stelle. Saltano gli schemi, volano parole grosse. La conferenza stampa del MoVimento a dispetto dei due accompagnatori è un autentico show di Beppe. Provate a fare un sondaggio oggi, per vedere cosa viene fuori.