mercoledì 1 gennaio 2014

Magrèhbienne

"Fuggire è il mio destino, perchè non ho i documenti... la tua Vita è Proibita, mi dicono le Autorità": un grave fatto ha funestato questo Capodanno un immigrato è morto annegato inseguito dai gendarmi per un semplice controllo. Che un immigrato africano muoia in mare non è nemmeno più notiza tanto l'evento è frequente sebbene ogni volta ci stracciamo le vesti quando accade a Lampedusa. Morire nell'invernale mare di Rimini per sfuggire a un routinario controllo di polizia è invece un evento raro ma nessuno se ne fotte in quanto il tunisino sbandato è l'ultimo grado della scala sociale e direi "umana", specie a Rimini. La persona deceduta, irregolare in Italia, pare con precedent, pare alle 4 del pomeriggio era vivo e vegeto sul Lungomare. 2 ore dopo è stato ripescato cadavere, tipica morte da clandestino. La Procura si suppone avrà già aperto una inchiesta datosi che aver precedenti non è reato, il reato di clandestinità come ben noto è molto discusso ed infine gli immigrati ma anche i rei o i presunti non sono "cose" che ne puoi fare quello che vuoi: la materia inanimata non annega, l'Uomo sì. Quindi spero si faccia chiarezza sulla esatta dinamica della morte di questo giovane che forse a Rimini cercava la vita e ha trovato la morte. Buttarsi in acqua coi vestiti all'imbrunire a dicembre è rischiare la morte, spingere qualcuno a farlo cosa sia ditelo voi, stante che comunque le forze dell'ordine hanno il difficile compito di tenere sotto controllo una situazione non facile, schiacciati fra esigenze di sicurezza e rispetto dei Diritti Umani, rimanendo comunque nell'alveo del Diritto, almeno si spera.
 S. Myriam Amati