Cari..Tutti, apriamo un confronto: dai puristi ai politici, dagli amministratori ai giornalisti? Cosa c'è di sbagliato nel mettere nero su bianco, subito, attraverso una leggina che può preparare anche la Petitti o la Sarti, con la quale i canoni demaniali vengono decisi dai comuni e gli introiti rimangono a..noi? Magari per fare le fogne nuove e non ripagarle due volte ad Hera.
a) Terminiamo l'iter federalista unanimemente condiviso, iniziato con il demanio marittimo trasferito alla gestione di regioni e comuni b) poniamo i presupposti per una valutazione reddituale più puntuale c) diamo libertà alle varie amministrazioni comunali di spostare il confronto sulle strategie di sviluppo d) sul piano nazionale la rinuncia è poca cosa, in subordine, come direbbe un avvocato alla Biagini, i canoni predefiniti vanno allo Stato e gli aggiuntivi ai Comuni. Una democrazia che nasce dal basso, la bandiera di Renzi, l'ovunquista di governo, mettendo i sindaci come rappresentanti. Lo dico convinto che alla Bolkestein ci si possa arrivare per gradi, ma altrettanto sicuro che sia una norma giusta, accettata da tutte le categorie di tutti i paesi che non abbiano i bagnini. Per altro largamente ed anticamente prevista nel Codice della Navigazione, quando afferma che la concessione va assegnata a chi persegue il "maggiore interesse pubblico". Grillo che non risulta essere nato ad Ortisei, dovrebbe avere sulla testa questo stemma demaniale e non lasciare qualche talebano che flirta sulle spiagge. Lo dico come il gallo di Pietro l'Apostolo per la terza volta: che differenza esiste tra sostenere e combattere giustamente per l'acqua pubblica e tubare con i signori della sabbia per regalare un patrimonio pubblico? Non sono sottigliezze del cazzo. Non si possono fare battaglie sacrosanti a giorni alterni o per spinte diverse. Hanno inventato per la categoria più protetta del Paese, al pari forse dei piloti di Alitalia, il Diritto d'Insistenza. Neanche avessero uno sfratto esecutivo. Un quadro talmente logico ed organico, che può essere oscurato o non percepito solo da chi antepone al senso di giustizia, il solito vezzo italiano di guardare al consenso o premiare interessi personali. Una cosa andare in europa per farsi simpatici selfie da ventimila euro al mese, altra affermare che abbiamo fatto passi importanti verso le gare obbligatorie. Nel frattempo magari concedeteci altri cinque anni, che terminiamo il percorso. Non perchè nei precedenti abbiamo ciurlato anche nel manico fiscale. I comuni che notoriamente rispondono direttamente ai cittadini, non fisseranno un canone per un bar in spiaggia a 500 euro annui, sapendo che vi sono imprenditori della stessa razza che pagano per spazi "pubblici" analoghi dai 30 mila ai 100 mila euro. Una volta messo a regime il sistema, finirà per avvicinare quello che si paga al risultato di una gara.
Ancor meglio i comuni virtuosi che incentivano lo sviluppo potranno giocare la carta del meno canone in ragione di più investimenti. Potremmo pure rivedere anche quella scellerata legge che ha aumentato i canoni solo a chi è interessato alle pertinenze.
In ragione di una coerenza ed onestà intellettuale che chiedo a tutti, parto dalla sponda più vicina: il M5S. Non si può proseguire con le troppe distinzioni e false mediazioni. O si diventa forza di governo o sei residuale e perfino acido come a Riccione. Come fa un esponente, penso autorevole come la consigliera d'opposizione Ripa rivendicare giustamente un posto al tavolo delle trattative, senza sapere cosa andare a dire?
P.S. Ci riprovo con l'amico estimatore del Carlino. . . questo articolo lo pubblichi?